Come si può constatare, la produttività e il lavoro dignitoso sono strettamente legati e, in presenza delle giuste condizioni quadro, possono addirittura rafforzarsi a vicenda. Una maggiore produttività consente di aumentare i salari e migliorare le condizioni di lavoro, mentre gli impieghi dignitosi contribuiscono a un lavoro più produttivo. Tuttavia, il freno all’aumento della produttività del lavoro che si osserva da un ventennio su scala mondiale nonostante gli straordinari progressi tecnologici, costituisce un ostacolo significativo alla promozione del lavoro dignitoso, in particolare nei Paesi a basso reddito. In questo contesto, il programma «Productivity ecosystems for decent work», sviluppato e attuato congiuntamente dall’OIL e dalla Svizzera, viene presentato come esempio di approccio innovativo per colmare il divario tra produttività e lavoro dignitoso. Attraverso l’implementazione di una serie di fattori abilitanti a livello di politiche, settori e aziende stesse, questo approccio sistemico contribuisce a creare un circolo virtuoso tra miglioramento delle condizioni di lavoro e aumento della produttività, in grado di favorire uno sviluppo economico inclusivo e sostenibile a vantaggio di tutti i segmenti della società, in linea con l’OSS 8.
Anche le ripercussioni diseguali della globalizzazione e del cambiamento climatico, come pure l’accesso alle innovazioni tecnologiche, sono stati identificati quali fattori che richiedono particolare attenzione. A questo proposito, l’ambasciatrice Valérie Berset Bircher della SECO dichiara che l’obiettivo è «sostenere i Paesi in via di sviluppo nella loro transizione verso un’economia formale, aiutandoli a far crescere il loro settore privato e a integrarsi nell’economia globale». A tal fine, la Svizzera collabora a stretto contatto con vari attori internazionali, in particolare le istituzioni finanziarie, le agenzie dell’ONU, il settore privato e la società civile.