Jasmin, 42 anni, desiderava affrontare nuove sfide dopo 20 anni trascorsi nella polizia. Di punto in bianco, ha deciso di rispondere a un’inserzione della CIVPOL. Poi tutto si è svolto rapidamente. «Per prudenza, il mio impegno era limitato inizialmente a 6 mesi. Non immaginavo assolutamente che avrei trascorso un anno e mezzo nel Kosovo!»
Consulente alla pianificazione e allo sviluppo a Pristina
Reclutata nell’ottobre del 2009 in seno alla missione EULEX (European Union Rule of Law Mission) come consulente alla pianificazione e allo sviluppo per la polizia del Kosovo, Jasmin si è subito vista proporre nuove responsabilità. Per prima cosa ha assunto la funzione di responsabile della pubblica sicurezza, poi, fino all’aprile del 2011, quello di coordinatrice del programma di sviluppo per il Kosovo.
Compiti variati
«Nel mio dipartimento ero responsabile del coordinamento e del controllo della qualità per la realizzazione di programmi di sviluppo. Inoltre, ho fornito un sostegno tecnico e tattico nella pianificazione di operazioni di polizia di prevenzione e reazione. Il mio compito consisteva anche nel garantire il buon funzionamento delle elezioni nazionali sul piano operativo, nel valutare agenti internazionali di polizia o nell’impartire corsi di lotta anti-corruzione ai nuovi membri dell’EULEX.»
Sviluppare nuove competenze
Jasmin ha anche avuto la fortuna di partecipare a diversi corsi di formazione, che le hanno dato modo di approfondire le proprie conoscenze in materia di gestione e di management. «Da semplice agente di polizia sono passata a specialista in pianificazione e gestione di progetti. Mi è stata data fiducia, e questo è probabilmente l’aspetto che più ho apprezzato di tutta l’esperienza.»
E sul piano personale, qual è l’elemento che prevale? «Lo shock culturale dei primi giorni. Ho scoperto un paese pieno di contrasti (d’inverno andavo a sciare nella regione montagnosa di Pec e d’estate facevo il bagno nell’enclave serba di Gracanica) e una popolazione generosa, molto aperta. All’interno del nostro gruppo vi era un grande spirito di solidarietà. Rientrare in Svizzera non è stato facile. Mi è occorso del tempo per ritrovarmi.»
Consigli degli esperti
- Trovare rapidamente un alloggio in cui sentirsi a casa
- Rispettare i codici culturali
- Mantenere contatti regolari con la propria famiglia
- Prevedere qualche settimana di vacanza prima di riprendere il lavoro in Svizzera