Potenziamento della cooperazione bilaterale con il Sudan: una delegazione del DFAE e del DFGP a Khartoum per colloqui

Comunicato stampa, 15.06.2021

Una delegazione guidata dal DFAE si è recata in Sudan dal 13 al 14 giugno 2021 per consultazioni politiche. Diversi i temi al centro dei colloqui: le priorità della Strategia Africa subsahariana 2021–2024 del Consiglio federale, l’intensificazione della promozione della pace e della cooperazione allo sviluppo, una più stretta collaborazione in materia di migrazione e questioni legate allo sviluppo economico e alla riduzione del debito.

L’ambasciatrice Siri Walt, a capo della Divisione Africa del DFAE, ha guidato una delegazione che dal 13 al 14 giugno 2021 si è recata a Khartoum per consultazioni politiche e incontri bilaterali. Hanno preso parte agli incontri rappresentanti della Segreteria di Stato del DFAE, della DSC, della Segreteria di Stato della migrazione (SEM) e dell’Ambasciata di Svizzera a Khartoum. Questa tornata di colloqui politici con il Sudan è la seconda dopo quella svoltasi a Berna nel 2018 in seguito alla sottoscrizione di un memorandum d’intesa nel 2017.

L’intensificazione della cooperazione bilaterale è un segnale della nuova dinamica innescatasi nelle relazioni bilaterali tra la Svizzera e il Sudan dopo la caduta del presidente di lunga data Omar al-Bashir. I colloqui politici della delegazione svizzera sono serviti a capire dove la Svizzera potrà dare un sostegno efficace al processo di transizione democratica in Sudan.

Intensificazione della cooperazione internazionale
Una transizione politica verso un Sudan democratico e stabile, nel quale tutti gli attori siano coinvolti e che offra nuove prospettive ai giovani, è di interesse per la Svizzera. La Svizzera sosterrà quindi il Sudan utilizzando vari strumenti della politica estera, in un approccio denominato Whole of Government. Durante i colloqui politici la delegazione svizzera ha annunciato che rafforzerà, aumentando i mezzi finanziari e il personale, il proprio contributo nel settore della promozione della pace, in linea anche con la Strategia Africa subsahariana 2021–2024 del Consiglio federale. 

La Svizzera si impegnerà di più anche sul piano multilaterale. Ha già fornito il suo sostegno alla missione delle Nazioni Unite UNITAMS per la promozione del processo di transizione politica e la riforma del settore della sicurezza, come anche al programma nazionale dell’Alto Commissariato dell’ONU per i diritti umani.

In Sudan è previsto un maggiore intervento della Svizzera anche nella cooperazione allo sviluppo. Lo ha annunciato la direttrice della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), l’ambasciatrice Patricia Danzi. Il Sudan ospita un gran numero di sfollati interni (1,1 mio.) e di profughi (2,5 mio.) per i quali occorre trovare una soluzione.

Sudan: un importante Paese di transito e di destinazione dei flussi migratori
Il Sudan è un importante Paese di transito e di destinazione lungo la rotta migratoria del Corno d’Africa ed è soggetto a una forte pressione migratoria. Per questo motivo, la Svizzera si adopera per proteggere sfollati e profughi e per promuovere la governance in materia di migrazione. Secondo l’ambasciatore Vincenzo Mascioli, vicedirettore della SEM, durante le consultazioni politiche la Svizzera e il Sudan hanno concordato di rafforzare la cooperazione in questo ambito.

Sfide economiche
Nonostante la sua difficile situazione economica, ulteriormente aggravata dalla pandemia globale di COVID-19, il Sudan ha intrapreso riforme economiche e finanziarie. La delegazione svizzera ha annunciato a Khartoum che la Svizzera continuerà a esercitare la propria influenza in seno alla Banca Mondiale e al Fondo monetario internazionale per sostenere le riforme economiche in Sudan, compreso il processo di riduzione del debito.

Relazioni diplomatiche pluriennali tra la Svizzera e il Sudan
La Svizzera e il Sudan intrattengono relazioni diplomatiche dal 1960. Da 60 anni è attiva a Khartoum una rappresentanza svizzera. Le  relazioni con il Sudan sono caratterizzate da un impegno di lunga data nel campo umanitario e della politica di pace. La Svizzera ha svolto un ruolo importante specialmente nella conclusione dell’accordo di cessate il fuoco nella regione dei Monti Nuba nel 2002. Tale accordo costituisce la base per l’accordo di pace globale del 2005 tra il Governo sudanese e il movimento ribelle di liberazione del popolo sudanese (SPLM).


Informazioni supplementari:

«Nutriamo un grande interesse per un Sudan stabile e democratico»


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