Il Consiglio federale crea le basi legali per l’esportazione di CO2 e il suo stoccaggio nei fondali marini

Comunicato stampa, 22.11.2023

Nella sua seduta del 22 novembre 2023 il Consiglio federale ha deciso di ratificare l’emendamento del 2009 al Protocollo di Londra. Dal 2024 sarà possibile esportare le emissioni di CO2 all’estero per stoccarle nei fondali marini.

Secondo il rapporto del Consiglio federale del 18 maggio 2022 sulle tecnologie a emissioni negative, la cattura e lo stoccaggio permanente di CO2 sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi climatici nazionali e internazionali. Ma per riuscire a centrare, a lungo termine, l’obiettivo di emissioni nette pari a zero, la Svizzera deve essere in grado di accedere a strutture di stoccaggio all’estero. Una possibilità è costituita dai fondali marini.

Oggi, immagazzinare CO2 sul fondo dei mari è consentito ai sensi del Protocollo del 1996 alla Convenzione del 1972 sulla prevenzione dell’inquinamento marino causato dallo scarico di rifiuti ed altre materie (Protocollo di Londra). Tuttavia, nella sua forma attuale questo documento proibisce tutte le esportazioni di rifiuti per lo smaltimento in mare.

Le esportazioni di CO2 destinate allo stoccaggio sono state esentate da questo divieto generale con un emendamento del 2009. Tramite la ratifica dell’emendamento, dal 2024 il Consiglio federale rende possibile esportare CO2 a tale scopo, eliminando così un importante ostacolo sulla strada verso la neutralità climatica.


Informazioni supplementari:

Rapport du Conseil fédéral du 18 mai 2022, Captage et stockage du CO2 (CSC) et technologies d’émission négative (NET). Leur contribution possible, par étapes, à l’objectif climatique à long terme (fr)


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