La Svizzera entra nel gruppo «Amici dello Yemen»


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Berna, Comunicato stampa, 07.03.2013

Da oggi la Svizzera è membro del gruppo «Amici dello Yemen», una piattaforma composta da circa 30 Stati e da varie organizzazioni che sostengono il processo di transizione politica dello Yemen. In occasione della conferenza del gruppo a Londra, il consigliere federale Didier Burkhalter ha sottolineato che, tra il 2012 e il 2014, la Svizzera ha stanziato circa 20 milioni di franchi per la stabilizzazione politica e il miglioramento della situazione umanitaria nello Yemen.

Lo Yemen, situato nella punta meridionale della penisola araba, è uno dei Paesi più poveri della regione. Oltre la metà della popolazione (13 milioni di abitanti su un totale di 24 milioni) è colpita dalla crisi umanitaria. Nel Paese vi sono inoltre 400 000 persone sfollate a causa di conflitti interni e vivono anche circa 250 000 rifugiati, in prevalenza somali. Ogni anno almeno 100 000 migranti vulnerabili passano per lo Yemen. Dopo le rivolte scoppiate in seguito alla Primavera araba, il Paese sta vivendo un processo di transizione politica che, attraverso un dialogo nazionale, nei prossimi mesi dovrà portare alla stesura di una nuova costituzione e alla definizione di un nuovo sistema elettorale.

Circa 30 Stati e diverse organizzazioni, tra cui l'ONU, l'UE, la Lega degli Stati arabi e la Banca Mondiale, accompagnano il processo di transizione dello Yemen nell'ambito della piattaforma «Amici dello Yemen» («Friends of Yemen»), di cui da oggi fa parte anche la Svizzera. All'ultima conferenza del gruppo, tenutasi a fine settembre 2012 in occasione dell'Assemblea generale dell'ONU, la Svizzera aveva partecipato come osservatore. «Una riconciliazione duratura sarà possibile soltanto se verranno adottate misure volte a sanare le vecchie ferite, ad affrontare il tema degli abusi passati e ad assicurare i responsabili alla giustizia», ha affermato il consigliere federale Didier Burkhalter in occasione della 5a conferenza degli «Amici dello Yemen», che si è svolta oggi a Londra. In qualità di Stato membro, la Svizzera può coordinare meglio le proprie attività in Yemen, incentrate prioritariamente sull'aiuto umanitario, con gli sforzi internazionali. A Londra, nell'ambito del sostegno alla transizione, il capo del DFAE ha tra l'altro offerto il sostegno della Svizzera qualora il Governo dello Yemen, nel quadro del processo di riconciliazione, volesse rifarsi all'esperienza svizzera con strutture di tipo federalistico.

Il consigliere federale Didier Burkhalter ha inoltre  sottolineato che, tra il 2012 e il 2014, la Svizzera ha stanziato circa 20 milioni di franchi per il processo di transizione e l'aiuto umanitario. L'obiettivo è quello di sostenere progetti che contribuiscano a migliorare la situazione umanitaria nello Yemen e che promuovano il processo di transizione politica in questo Paese situato nella punta meridionale della penisola araba. La Svizzera è impegnata già da alcuni anni nel settore dell'aiuto umanitario e della cooperazione allo sviluppo. In febbraio 2011 ha aperto nella capitale yemenita Sana'a un Ufficio di programma della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), per poter attuare l'aiuto in modo ancora più veloce ed efficace. L'impegno della Svizzera si concentra soprattutto sulle centinaia di migliaia di profughi interni, rifugiati e lavoratori migranti. La Svizzera vorrebbe contribuire a garantire una tutela efficace delle persone bisognose d'aiuto nelle rispettive regioni d'origine, il rispetto degli obblighi internazionali di protezione dei rifugiati e dei migranti da parte dei Paesi di prima accoglienza e la riduzione o addirittura la prevenzione dei movimenti migratori irregolari, e spesso pericolosi, dei rifugiati e dei migranti stessi.

 


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