Il fondo BUILD è uno strumento di investimento unico nel suo genere, che finanzia le piccole e medie imprese (PMI) nei Paesi meno avanzati e in quelli a reddito basso o medio-basso. Il fatto di mettere insieme investimenti da fonti pubbliche e private si ripercuoterà positivamente sul territorio interessato e contribuirà al raggiungimento degli OSS.
Questo fondo lanciato nel 2020 e gestito dalla società Bamboo Capital Partners, che ha sede in Svizzera, fornisce capitale di crescita a una serie di società individuate, sostenute e promosse dall’UNCDF. L’obiettivo generale è contribuire ad alleviare la povertà, ridurre le disparità di genere e promuovere una crescita economica inclusiva e sostenibile. Il fondo BUILD intende investire nei quattro settori seguenti: 1) sicurezza alimentare, alimentazione e comparto agroalimentare; 2) inclusione finanziaria e innovazione; 3) economia verde ed energie rinnovabili; 4) infrastrutture locali. Adotta inoltre un approccio trasversale per promuovere l’emancipazione economica di giovani e donne. Un elemento chiave in questo senso consiste nel favorire la crescita economica delle donne, in particolare attraverso il sostegno a imprese dirette da loro o di cui sono proprietarie. Il fondo BUILD contribuisce quindi al conseguimento di vari obiettivi della Strategia di cooperazione internazionale svizzera 2021–2024.
Promuovere una crescita economica inclusiva e sostenibile
La Svizzera alimenterà il fondo con due investimenti distinti ma complementari. Il primo consiste in un investimento diretto di 5 milioni di franchi nel fondo, che potranno essere impiegati nei Paesi e nei settori in cui si osserva il maggiore divario di finanziamento in prospettiva di concretizzare l’Agenda 2030. Il secondo è invece un investimento indiretto di 9 milioni di franchi sotto forma di contributo all’UNCDF, che destinerà l’importo ad attività nello Zambia e nello Zimbabwe. Infine, la DSC verserà un milione di franchi all’organo di cooperazione tecnica BUILDER TA Facility, che è strettamente coinvolto nella costruzione di reti di opportunità commerciali (pipeline generation), nella creazione di portafogli e nella consulenza alle imprese.
La DSC lavora da lungo tempo nell’Africa meridionale e questo finanziamento è stato destinato specificamente a progetti nello Zambia e nello Zimbabwe, che fanno parte della Comunità di sviluppo dell’Africa australe (SADC). Le attività di sostegno svizzere nella regione prendono il via nel 1994 in Sudafrica, per poi evolvere in programmi regionali che riguardano vari Paesi membri dell’SADC. Dal 2023 il programma si concentrerà esclusivamente sullo Zimbabwe e lo Zambia. Nello Zimbabwe, a seguito della crisi umanitaria in corso nel Paese dal 2008, sono state sviluppate iniziative nei settori della sicurezza alimentare e della salute sessuale e riproduttiva, oltre che del rispetto dei diritti connessi, con un’attenzione particolare per le donne e i giovani.
In questi due Stati africani, così come in molti altri Paesi in via di sviluppo, le PMI devono affrontare svariate difficoltà per soddisfare le proprie esigenze finanziarie, nonostante contribuiscano in maniera significativa al raggiungimento degli OSS e alla crescita economica. Questa situazione influisce pesantemente sulla produttività e sulle loro chance di sopravvivenza. In linea di principio, il finanziamento misto (blended finance) dovrebbe risolvere questo problema di sottofinanziamento. Tuttavia, pur essendo in aumento, tra il 2012 e il 2017 solo il 6 per cento dei fondi di privati mobilitati dal finanziamento ufficiale dello sviluppo sono stati destinati ai Paesi meno avanzati.
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Pubblicazione: Strategia della cooperazione internazionale svizzera 2021–2024
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