Lotta contro la corruzione in Kosovo

Progetto concluso
Quattro giovani sviluppatori seduti intorno a un tavolo discutono possibili soluzioni informatiche che permettano all’amministrazione comunale di garantire maggiore trasparenza.
A Gjakova, durante un hackathon si sono riuniti vari sviluppatori, alla ricerca di soluzioni infor-matiche che permettano all’amministrazione comunale di garantire maggiore trasparenza. © DSC

In Kosovo la corruzione è onnipresente in seno alle istituzioni statali e contribuisce alla perdita di fiducia dei cittadini nei confronti del sistema. La DSC sostiene un progetto che mira a ovviare a questo fenomeno lottando a favore della trasparenza delle istituzioni e incitando i cittadini a denunciare le pratiche scorrette.

Paese/Regione Tema Periodo Budget
Kosovo
Governance
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Organizzazioni contro la corruzione
01.05.2016 - 30.06.2020
CHF  2’855’500

Il livello di corruzione in Kosovo è elevato. In base all’Indice di percezione della corruzione 2015, il Paese occupa in effetti l’ultimo posto tra gli Stati dei Balcani occidentali. Questo fenomeno investe tutto il sistema, dai governi e dalle amministrazioni locali fino ai sistemi giudiziari e sanitari. Mina inoltre le istituzioni democratiche e ostacola lo sviluppo economico, nuocendo così a migliaia di cittadini. Il giovane Stato, che sta attualmente dotando la propria amministrazione pubblica di standard moderni, dispone di risorse limitate per combattere questo flagello. Non può inoltre contare sul sostegno delle autorità politiche, poco inclini al cambiamento.

A fianco del Governo danese, la DSC cofinanzia un progetto del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (PNUS) volto a ridurre la corruzione amministrativa e l’abuso di potere all’interno delle burocrazie e in ambito giudiziario. Il progetto punta a rendere i cittadini consapevoli dell’importanza del loro impegno e favorisce l’emergere di una volontà politica esercitando una pressione a favore di istituzioni trasparenti e responsabili.

Progetto «Support to Anti-corruption Efforts»

Dopo una prima fase (2012-2015), la realizzazione del progetto «Support to Anti-corruption Efforts in Kosovo» (SAEK II) prosegue e permette di agire a vari livelli.

  • Gli organismi competenti per la lotta contro la corruzione sono rafforzati nel loro compito di sorveglianza delle istituzioni, in particolare  attraverso un sostegno tecnico e uno scambio di buone pratiche tra i Paesi europei che permettono di meglio misurare e prevenire questo fenomeno. Le istituzioni sono spinte a sviluppare una politica e una legislazione in accordo con la Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (UNCAC).
  • Per guidare le istituzioni verso un comportamento trasparente e responsabile sono stati elaborati dei cosiddetti piani d’integrità che permettono di garantirne l’efficacia e il buon funzionamento. Sono state inoltre concepite griglie di valutazione per esaminarne le performance, mentre strumenti appositamente sviluppati consentono, grazie alla messa a disposizione di informazioni su Internet, di aumentarne la trasparenza.
    A Gjakova ad esempio, 55 giovani sviluppatori si sono incontrati in occasione di un «hackathon», un evento di programmazione collaborativa informatica, il cui obiettivo era quello di trovare soluzioni innovative ai problemi del Comune. Tra i nuovi servizi da sviluppare figurava in particolare il reclutamento online.
  • Allo scopo di rafforzare il diritto dei cittadini e della società civile a disporre di istituzioni responsabili, sono state realizzate piattaforme di dialogo tra gli organismi di lotta contro la corruzione e la società civile che garantiscono uno scambio ottimale delle informazioni. Vengono inoltre condotte attività educative volte a sensibilizzare la popolazione a questa problematica  che permettono a tutti i cittadini, e in particolare ai gruppi più marginalizzati, di esprimersi e hanno l’obiettivo di ricostruire la loro fiducia nelle istituzioni.

La denuncia delle tangenti, un successo

Dal 2012 i cittadini hanno denunciato sulla piattaforma Internet www.kallxo.com circa 4000 casi di corruzione o di prestazioni pubbliche non conformi agli standard minimi. Questi casi vengono studiati da un team di professionisti collegati al sito che dispongono di competenze giuridiche e giornalistiche. Se sussistono motivi fondati, inoltrano i reclami agli organi interessati, che dovranno rispondere delle accuse, altrimenti si avvalgono dei media per esercitare pressione a livello politico. In alcuni casi le questioni sono portate anche davanti alla giustizia. Nel frattempo la piattaforma sta riscuotendo un successo crescente e molto spesso i Comuni ne pubblicano il link sul proprio sito Internet. Del resto, alcuni sondaggi dimostrano che i cittadini oggi la considerano come una delle istituzioni più degne di fiducia.