Dall’aiuto d’emergenza alla ricostruzione in Nepal

Collaboratori dell'Aiuto umanitario della Confederazione mostrano qualcosa su un documento a una donna nepalese.
34 membri del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA) lavorano in Nepal nelle zone colpite dalla catastrofe. © EDA/DEZA

Dopo il terremoto in Nepal, la Svizzera ha immediatamente prestato aiuto d’emergenza. Successivamente ha messo al servizio della ricostruzione la sua esperienza pluriennale in materia di infrastruttura rurale, agricoltura e formazione professionale.

Il 25 aprile 2015 la regione di Ghorka, a nord-ovest di Kathmandu, è stata scossa dal grande terremoto temuto da tempo, a cui hanno fatto seguito varie scosse di assestamento.  Era sabato, giorno in cui le scuole sono chiuse e la maggior parte della gente lavora all’aperto. Se non fosse stato così, i morti sarebbero stati ben più di 8900. Circa 3,2 milioni di persone hanno perso la loro casa. A essere colpita è stata soprattutto la popolazione rurale povera, che in molti luoghi è rimasta isolata da qualsiasi rifornimento a causa delle frane.

Aiuto d’emergenza et ricostruzione

L’Ambasciata di Svizzera in loco ha immediatamente predisposto azioni di aiuto di emergenza e organizzato, assieme all’Aiuto umanitario, la distribuzione di beni di prima necessità in stretta collaborazione con le organizzazioni partner attive in Nepal. 

La Svizzera ha poi subito messo al servizio della ricostruzione la sua esperienza pluriennale in materia di infrastruttura rurale, agricoltura e formazione professionale. I programmi di costruzione già in corso sono stati potenziati per sostenere il Governo nel ripristino di ponti e strade. L’efficiente formazione professionale svizzera è stata integrata da corsi speciali in materia di costruzione.

Costruzioni antisismiche

Nel frattempo è stato avviato un programma nazionale per la costruzione di case antisismiche. Essendo necessario un elevato numero di operai qualificati formati in loco, gli specialisti dell’Aiuto umanitario insegnano semplici tecniche di costruzione a prova di sisma. In questo modo si aiutano soprattutto giovani socialmente sfavoriti a conseguire sul posto un reddito, così urgente e indispensabile e, al tempo stesso, si contribuisce a prevenire futuri danni sismici.