Donne e uomini in Burkina Faso intorno a un tavolo su cui è collocata una macchina.
La DSC si adopera affinché le offerte di formazione professionale da essa sostenute siano accessibili alle donne. © DSC

Le donne sono ancora svantaggiate per quanto concerne i redditi e l’accesso all’occupazione. Grazie a una promozione mirata delle competenze professionali è possibile garantire loro maggiori opportunità di integrazione effettiva nel mercato del lavoro. La DSC si adopera affinché le proprie offerte di formazione professionale tengano conto delle esigenze specifiche delle donne e favoriscano la parità tra i sessi.

Nella linea di mira della DSC

Il rispetto dell’uguaglianza tra donna e uomo è una delle principali preoccupazioni della DSC nell’ambito delle proprie attività. Per questo motivo fa in modo che la questione del genere sia integrata già nella fase preliminare dell’elaborazione dei suoi progetti di formazione professionale. A tale proposito la DSC si pone tre obiettivi specifici, riportati qui di seguito: 

  • Accesso equo alle offerte formative
    La DSC si accerta che le offerte formative da essa sostenute siano rivolte sia agli uomini che alle donne. Inoltre, in collaborazione con il settore privato, si adopera affinché le donne non siano escluse da tali offerte, ad esempio a causa di una suddivisione del lavoro basata sul sesso. Le offerte formative devono pertanto tenere conto degli altri compiti che spesso le donne sono chiamate a svolgere, come educare i figli, occuparsi dei lavori domestici e andare alla ricerca dell’acqua.

  • Considerazione di tutte le possibilità di occupazione formali e informali
    Nei propri Paesi partner la DSC mira a effettuare una valutazione globale del mercato del lavoro che tenga conto soprattutto delle possibilità di occupazione nel settore informale, in cui le donne svolgono un ruolo particolarmente importante.
     
  • Orientamento alla domanda del mercato
    Le formazioni professionali sostenute dalla DSC devono soddisfare le esigenze del mercato del lavoro. Una delle sfide principali in quest’ambito è quella di colmare il divario esistente tra le competenze dei lavoratori, in particolare delle donne, e le esigenze del mercato dell’occupazione. Nelle regioni rurali ci si concentra sull’accesso delle donne alle risorse naturali e alla governance territoriale, due fattori che favoriscono l’autonomizzazione delle donne stesse migliorando al contempo la sicurezza alimentare. Nelle regioni urbane, invece, la DSC mira a garantire alle donne l’accesso a formazioni di base e professionali di qualità in ogni periodo della vita per consentire loro di trovare un’occupazione permanente e ben remunerata. 

Contesto

Nel complesso le donne sono maggiormente colpite dalla disoccupazione, soprattutto a causa di un livello di formazione mediamente più basso di quello degli uomini. Per ridurre la povertà nel mondo è quindi indispensabile migliorare l’accesso delle donne alla formazione e all’acquisizione delle competenze necessarie per trovare un’occupazione redditizia.

Nell’elaborazione delle proprie offerte formative, la DSC deve anche tenere conto della segregazione esistente tra i due sessi, che non riguarda soltanto il mercato del lavoro. Sin da giovanissimi, i ragazzi e le ragazze sono infatti separati in base a modelli di ruoli sociali rigidi che successivamente si ripercuotono sull’accesso delle donne alle possibilità di formazione professionale. I principali fattori che intervengono in tale ambito sono la suddivisione dei ruoli all’interno delle famiglie nonché le prerogative e gli obblighi di ciascun sesso. Per sviluppare offerte di formazione professionale eque occorre pertanto lavorare su tali pregiudizi e tentare di trasformarli.