Berna, Comunicato stampa, 12.10.2015

La protezione delle persone che devono lasciare il loro luogo d’origine in seguito a catastrofi e alle conseguenze del cambiamento climatico va migliorata. Per tale motivo, la Svizzera e la Norvegia hanno lanciato nel 2012 un processo globale di consultazione (Iniziativa Nansen) il cui obiettivo è di capire meglio i movimenti delle persone dovuti a catastrofi e alle conseguenze del cambiamento climatico e identificare misure volte a migliorarne la protezione. Il risultato di questo processo, il programma di protezione, sarà presentato il 12 e 13 ottobre 2015 a Ginevra. Nel suo discorso in occasione dell’apertura della conferenza conclusiva dell’iniziativa Nansen, il consigliere federale Didier Burkhalter ha espresso la sua soddisfazione nei confronti del processo di consultazione, che ha permesso di rafforzare la consapevolezza della situazione di queste persone. Ora è importante che gli Stati mettano in pratica il programma.

Un africano e un’africana arano un terreno inaridito con un mulo.
Iniziativa Nansen: offrire protezione alle persone in fuga a seguito di catastrofi naturali ©UNAMID, Albert Gonzales Farran

Ogni anno, milioni di persone partono dalla loro terra a causa di catastrofi naturali: a livello mondiale, dal 2008 al 2014 vi sono stati 184 milioni di sfollati. Ciò significa che 26 milioni di persone all’anno – ovvero un individuo al secondo – hanno dovuto lasciare la propria casa in seguito a inondazioni, uragani, terremoti, siccità e altre catastrofi naturali. La maggior parte di queste persone trova un rifugio nel proprio Paese, mentre altre devono cercare riparo all’estero. È molto probabile che, a causa del cambiamento climatico, in futuro queste cifre siano destinate ad aumentare. Spesso, tuttavia, a livello nazionale e internazionale, le misure volte a proteggere le persone colpite mancano o sono insufficienti.

Il «programma di protezione delle persone costrette a fuggire all’estero a causa di catastrofi naturali e delle conseguenze dei cambiamenti climatici», discusso in occasione della conferenza conclusiva dell’iniziativa Nansen il 12 e 13 ottobre 2015, illustra le possibilità di colmare queste lacune. Alla conferenza, partecipano alti rappresentanti governativi, organizzazioni regionali e internazionali ed esperti provenienti da tutto il mondo. Il programma prevede, ad esempio, un rafforzamento delle misure preventive nei Paesi d’origine delle persone sfollate, come, tra l’altro, l’elaborazione di scenari di emergenza in caso di catastrofe o di piani di trasferimenti di persone nelle regioni a rischio, che vivono nelle vicinanze costiere o in piccoli Stati insulari minacciati dall’innalzamento del livello dei mari.

Il processo di consultazione, lanciato su iniziativa della Svizzera e della Norvegia è durato tre anni e ha goduto del sostegno di un gruppo di Stati direttamente colpiti o interessati: Bangladesh, Costa Rica e Messico, come pure Australia, Germania, Kenya e Filippine. Sotto il profilo tecnico, l’iniziativa è stata accompagnata dall’esperto svizzero nel campo dei diritti umani Walter Kälin, che, quale  rappresentante della presidenza dell’iniziativa Nansen, ha condotto il processo di consultazione.

«Le consultazioni svolte nelle regioni maggiormente colpite dimostrano che l’esodo transfrontaliero dovuto alle catastrofi naturali costituisce un problema reale», ha affermato Walter Kälin. Al contempo, le consultazioni hanno messo in evidenza l’esistenza di diversità regionali importanti sul genere di pericoli naturali e le possibili soluzioni. Non esiste quindi una soluzione unitaria, ma sono necessari approcci regionali.

Il programma stabilisce inoltre che, per sviluppare soluzioni coerenti e di vasta portata, sono necessarie possibilità di migrazione, piani di trasferimento da zone a rischio e la tutela dei profughi interni, nonché misure volte a ridurre il pericolo e a rafforzare la capacità di resistenza sul posto nei confronti delle catastrofi naturali.

Soltanto un approccio ampio permetterebbe di migliorare la protezione delle persone colpite, ha sottolineato il consigliere federale Didier Burkhalter nel suo discorso di apertura: «Il programma costituisce anche un invito a imparare dalle  esperienze altrui, a sviluppare misure esistenti e a collaborare maggiormente, anche nel segno della solidarietà internazionale.»

Dopo la conclusione dell’iniziativa Nansen, la Svizzera continuerà a impegnarsi a favore di questo tema e prevede, ad esempio, di creare un gruppo di Stati disposto a portare avanti il lavoro dell’iniziativa Nansen e ad accelerare l’attuazione del programma. La Svizzera si impegnerà attivamente in un gruppo di Stati e si prefigge di rafforzare la cooperazione delle organizzazioni internazionali negli ambiti tematici di rilievo.


Informazioni supplementari:

Allocuzione di apertura del Consigliere federale Didier Burkhalter (en)
Iniziativa Nansen (DFAE)
Iniziativa Nansen (Homepage, en)


Programma di protezione (en)(pdf, 727kb)


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Ultima modifica 19.07.2023

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