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Comunicati stampa
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La Svizzera sostiene gli sforzi internazionali volti a mantenere la pace e la sicurezza e attua le sanzioni previste dal Consiglio di sicurezza. Contemporaneamente è convinta che un miglioramento dei meccanismi di tutela delle garanzie procedurali volute dai diritti umani consentirebbe di rendere più efficiente l’organizzazione del sistema ONU delle sanzioni. Insieme a un gruppo di Stati con opinioni affini (Germania, Belgio, Costa Rica, Danimarca, Finlandia, Liechtenstein, Paesi Bassi, Norvegia, Austria e Svezia), la Svizzera ha contribuito considerevolmente alla creazione dell’Ufficio del Mediatore, al quale possono rivolgersi le persone colpite dal regime sanzionatorio contro Al-Qaïda.
Negli scorsi anni varie persone fisiche e giuridiche hanno impugnato le sanzioni imposte dal Consiglio di sicurezza dell’ONU nel quadro del regime sanzionatorio contro Al-Qaïda, ma anche regimi di sanzioni specifici ai Paesi, davanti a tribunali nazionali o regionali. Alla luce delle esigenze poste agli Stati da questi tribunali circa la tutela dei diritti umani e dell’attualizzazione prevista in dicembre 2015 del regime sanzionatorio contro Al-Qaïda, il 12 novembre 2015, la Svizzera, congiuntamente al gruppo di Stati con opinioni affini, ha consegnato una lettera al Consiglio di sicurezza dell’ONU, in cui lo esorta a migliorare le garanzie procedurali nel quadro del regime delle sanzioni dell’ONU. Le persone e organizzazioni sanzionate dovrebbero potersi avvalere di un diritto di ricorso efficace dinanzi a un’istanza ONU.
Concretamente, la lettera chiede al Consiglio di sicurezza dell’ONU di autorizzare il Mediatore a prendere decisioni definitive per radiare una persona dall’elenco delle sanzioni contro Al-Qaïda e di rafforzare l’indipendenza del Mediatore e la trasparenza dei diritti procedurali di radiazione (delisting) delle persone e organizzazioni sanzionate. Nell’ottica di una soluzione più sostenibile per tutti i regimi sanzionatori, la Svizzera e gli Stati con opinioni affini esigono che, per rafforzare lo Stato di diritto, il mandato del Mediatore venga esteso a tutti i regimi delle sanzioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU. Interventi simili del gruppo, che esiste dal 2005, negli scorsi anni hanno avuto effetti visibilmente positive.
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