Berna, Comunicato stampa, 16.11.2015

La Svizzera deve assumersi le proprie responsabilità nei confronti dei grandi problemi del nostro tempo e può dare un contributo fondato sulla propria politica estera autonoma, creativa e capace di costruire ponti. Questo ha dichiarato il consigliere federale Didier Burkhalter nel suo discorso al «Forum for Economic Dialogue» il 16 novembre 2015 a Zurigo, in cui ha soprattutto messo in evidenza l’importanza della prevenzione.

L’aumento di conflitti armati nei Paesi confinanti con l’Europa, il numero crescente di attacchi terroristi, l’ultimo dei quali a Parigi il 13 novembre 2015, le emergenze umanitarie sempre più gravi, la crisi dei profughi e l’instabilità globale e regionale mettono la comunità internazionale davanti a molteplici problemi la cui soluzione è resa più difficile da contrasti geopolitici sempre più aspri. «Quando la crisi diventa la condizione normale, la diplomazia internazionale è costretta a sua volta ad agire secondo una continua modalità di crisi», ha osservato oggi il consigliere federale Didier Burkhalter in un discorso al «Forum for Economic Dialogue» di Zurigo mettendo in luce le conseguenze della confusa situazione politica attuale anche per l’agenda di politica estera della Svizzera. Il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha contemporaneamente ricordato che la Svizzera può, e deve, contribuire utilmente ad affrontare le numerose crisi in atto; la sua indipendenza le dà infatti la possibilità di gettare ponti tra le parti coinvolte e in questo modo di rafforzare la diplomazia e di agevolare la ricerca di soluzioni politiche. «Dobbiamo agire con decisione, essere creativi e plasmare il futuro invece di perseverare in un immobilismo dominato dalla paura e dall’isolamento» ha detto Didier Burkhalter.

Di fronte all’attuale crisi dei profughi è fondamentale che i Paesi da cui provengono queste persone, quelli di transito e quelli a cui sono dirette cooperino tra loro e, assumendosene ugualmente la responsabilità, contribuiscano ad allentare la tensione. Dall’inizio del conflitto la Svizzera ha concesso protezione a 9000 profughi e poche settimane fa ha stanziato altri 70 milioni di franchi per gli aiuti sul posto nelle aree interessate, in Siria, Iraq e Corno d’Africa. Le difficoltà dell’Europa non devono indurre la Svizzera a mettere in discussione la via bilaterale con l’UE. Al contrario, il nostro Paese dovrebbe elaborare insieme ai suoi partner europei risposte comuni alle sfide della migrazione e le misure decise dovrebbero essere attuate efficacemente.

Tenendo presenti le molte crisi in atto il consigliere federale Burkhalter ha sottolineato l’importanza di misure concrete di prevenzione per contrastare l’emergere di forme di estremismo violento. A questo proposito la Svizzera sostiene il Global Community Engagement and Resilience Fund (GCERF), con sede a Ginevra, che a sua volta supporta, nei Paesi che devono far fronte a questo estremismo, iniziative locali volte a evitare che i membri di gruppi sociali a rischio si radicalizzino e possano essere reclutati da gruppi e reti terroristici. Nel campo della prevenzione rientra inoltre il sostegno offerto attraverso la cooperazione allo sviluppo, in particolare con la formazione professionale o la promozione della pace. La Svizzera intende inoltre potenziare le proprie capacità di mediazione.

Il consigliere federale Burkhalter ha citato, come risposta alle sfide globali, anche l’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile che punta a ridurre ulteriormente la povertà, a limitare le forme di estremismo violento e a lottare contro ciò che spinge le persone alla fuga. L’impegno a favore di un ordine internazionale stabile e giusto, di istituzioni internazionali in grado di agire e del diritto internazionale pubblico, ha aggiunto Burkhalter, continua a essere una delle priorità della politica estera svizzera. Oltre a contribuire al superamento delle crisi attuali, la Svizzera vuole e deve anche collaborare alla ricerca di una risposta ad altri problemi globali, come quelli riguardanti i cambiamenti climatici e i conflitti legati all’acqua. Ecco perché si impegnerà anche in futuro affinché si diffonda una cultura del dialogo e della ricerca di soluzioni condivise, l’estremismo violento sia combattuto e la globalizzazione sia portata avanti in modo tale da creare benessere e sicurezza per tutti in tutto il mondo. «Il nostro obiettivo è garantire alla nostra generazione e a quelle future una vita degna» ha dichiarato il consigliere federale Burkhalter a Zurigo.


Informazioni supplementari:

Allocuzione del Consigliere federale Didier Burkhalter (en)


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Ultima modifica 19.07.2023

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