Berna, Comunicato stampa, 04.02.2015

Il 19 febbraio 2015, su invito del ministro degli esteri USA John Kerry, il consigliere federale Didier Burkhalter, capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), prenderà parte al vertice sulla lotta contro l'estremismo violento che si tiene a Washington. Vi si discuterà di come impedire che giovani si uniscano a gruppi e reti di matrice terroristica. La prevenzione del terrorismo e la lotta contro le sue cause sono tra una priorità della politica estera svizzera.

Al vertice sulla lotta contro l'estremismo violento, che si svolgerà il 19 febbraio 2015, parteciperanno Governi dei cinque continenti così come membri di organizzazioni internazionali e rappresentanti della società civile e del mondo economico, con l’obiettivo di trovare un'intesa sulla posizione comune da adottare nella lotta contro il terrorismo.

I dibattiti, nel quadro del White House Countering Violent Extremism Summit, verteranno non su strumenti penali bensì di natura sociale, politica ed economica. Si mira, in primo luogo, a scoraggiare i giovani dal seguire correnti radicali e dal lasciarsi reclutare da reti e gruppi terroristici. Soprattutto nell'ottica dei viaggi a connotazione jihadista verso la Siria e l'Iraq, è fondamentale che il processo di «radicalizzazione» sia riconosciuto e contrastato per tempo.

Priorità per la Svizzera

La Svizzera, che vanta una solida politica di pace, di sicurezza e di sviluppo e sostiene strenuamente il diritto internazionale e lo Stato di diritto, è una voce importante nella lotta contro il terrorismo internazionale. Ritiene infatti fondamentale combattere le cause del terrorismo, che possono essere rintracciate in conflitti, violazioni dei diritti umani, discriminazioni e assenza di prospettive.

Per questa ragione, la Svizzera è membro di organizzazioni come l'ONU, il Global Counterterrorism Forum (GCTF) e il Consiglio d'Europa, dove si adopera per prevenire e contrastare il terrorismo in modo assoluto ed efficace. Nella sua funzione di presidente dell'OSCE, nel 2014 l’allora presidente della Confederazione Didier Burkhalter aveva posto l’accento sulla lotta contro il terrorismo. In occasione della Conferenza dei ministri OSCE, tenutasi a Basilea a dicembre 2014, sono state adottate due dichiarazioni strategiche sul fenomeno dei «combattenti terroristi stranieri» (Foreign Terrorist Fighters) e dei sequestri di matrice terroristica (Kidnapping for Ransom).

La Svizzera partecipa attivamente anche alla costituzione del Global Community Engagement and Resilience Fund (GCERF) di Ginevra. Questo fondo riceve finanziamenti statali e privati (Public Private Partnership) e mira a sostenere iniziative locali per proteggere i gruppi a rischio dalla radicalizzazione e dall'estremismo violento. Nei primi quattro anni, la Svizzera destinerà al GCERF circa 5 milioni di franchi.


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Ultima modifica 19.07.2023

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