Berna, Comunicato stampa, 27.03.2015

«Conoscere i rischi per ridurre le catastrofi» è il titolo del programma della Conferenza annuale dell’Aiuto umanitario della Confederazione e del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA). Poco dopo la Conferenza dell’ONU sulla riduzione dei rischi di catastrofe tenuta a Sendai (Giappone), il consigliere federale Didier Burkhalter, il delegato per l’Aiuto umanitario Manuel Bessler e altri esperti svizzeri e stranieri hanno informato in merito alla situazione umanitaria e alle misure attuate dalla Svizzera e dalla comunità internazionale nel quadro della prevenzione delle crisi.

Discorso del Consigliere federale Didier Burkhalter alla Conferenza annuale dell'Aiuto umanitario della Confederazione © Keystone
Discorso del Consigliere federale Didier Burkhalter alla Conferenza annuale dell'Aiuto umanitario della Confederazione © Keystone

Oggi, oltre 55 milioni di persone sono in fuga, 20 milioni a causa di catastrofi naturali e dei mutamenti climatici. Il consigliere federale Didier Burkhalter ha ricordato in particolare queste persone durante il suo intervento al Kursaal di Berna. «Il cambiamento di paradigma dalla reazione alle catastrofi naturali all’azione preventiva è vieppiù impellente in considerazione dell’aumento dei rischi naturali», ha dichiarato. In questo modo, persone e società sarebbero meglio protette, le perdite economiche contenute e i progressi della cooperazione allo sviluppo salvaguardati. Rifacendosi al tema principale «Conoscere i rischi per ridurre le catastrofi», il capo del Dipartimento federale degli affari esteri DFAE ha sottolineato l’impegno della Svizzera nel settore della prevenzione internazionale delle catastrofi, illustrando come il nostro Paese faccia confluire in modo proficuo la sua vasta esperienza nell'ambito della prevenzione delle catastrofi nelle attività dell’Aiuto umanitario e della cooperazione allo sviluppo.

Il consigliere federale Burkhalter ha salutato i risultati della Conferenza mondiale dell’ONU di Sendai (Giappone) sulla riduzione dei rischi di catastrofe, a cui ha partecipato a metà marzo in qualità di capo delegazione. In tale occasione, la comunità internazionale ha stipulato un accordo quadro che prevede un’istruzione pratica con obiettivi chiari, disposizioni concrete e una definizione dei ruoli per i quindici anni a venire. Il capo del DFAE ha fatto altresì riferimento alle sfide attuali, come la crisi siriana, che anche nell’anno in corso sarà un pilastro delle attività dell’Aiuto umanitario, e ha annunciato un’iniziativa umanitaria in Ucraina, dove gli accordi di Minsk non hanno posto fine alle sofferenze della popolazione. Il DFAE avrebbe deciso di lanciare un programma di aiuto umanitario per gli oltre tre milioni di abitanti dell’Ucraina orientale nel bisogno. «In qualità di primo Stato terzo, nel quadro di due missioni di accertamento del CSA, la Svizzera ha potuto identificare le esigenze umanitarie sui due fronti della linea di contatto, stabilendo che manca lo stretto necessario», ha commentato Burkhalter.

Nel suo discorso di apertura, anche Manuel Bessler, delegato per l’Aiuto umanitario, ha accennato alle misure per la prevenzione delle catastrofi e si è detto sollevato dal fatto che il 2014 sia stato risparmiato da gravi maremoti o terremoti. Ciò non significa tuttavia poter riposarsi sugli allori: «Sono proprio le fasi relativamente tranquille che ci permettono di attuare le misure preventive», ha aggiunto.

Nel corso del programma quadro, Margareta Wahlström, incaricata speciale dell’ONU per la prevenzione delle catastrofi, e altri esperti, hanno spiegato come concretizzare i risultati della Conferenza di Sendai, passando quindi «dalla politica all’azione sul campo». Gli sforzi svizzeri sono stati illustrati mediante esempi in Marocco e in Pakistan. Un progetto in Africa basato su dati satellitari dimostra come la tecnologia e la ricerca possano essere utilizzate al servizio della gestione sostenibile delle risorse naturali. Il direttore della DSC Manuel Sager, alla sua prima apparizione a una Conferenza annuale dell’Aiuto umanitario, ha parlato della prevenzione delle catastrofi come parte integrante dello sviluppo sostenibile. «La prevenzione delle catastrofi è un ponte tra l’aiuto umanitario e la cooperazione allo sviluppo, e contribuisce a proteggere le basi esistenziali delle persone e i progressi in termini di sviluppo», ha dichiarato.

Alla Conferenza annuale dell’Aiuto umanitario e del CSA, che ogni anno si tiene in una città svizzera diversa, ha partecipato un migliaio di persone. Un programma quadro è dedicato alla discussione su temi umanitari di attualità. La Conferenza offre inoltre ai collaboratori dell’Aiuto umanitario, ai membri del CSA e delle organizzazioni partner, che spesso lavorano in regioni remote, un’ottima occasione per incontrarsi e scambiarsi esperienze. Poco prima della Conferenza, i gruppi tecnici del CSA svolgono il proprio incontro annuale.


Informazioni supplementari:

Conferenza annuale dell’Aiuto umanitario e del Corpo svizzero di aiuto umanitario
DFAE-YouTube: Aiuto umanitario
Discorso del Consigliere federale Didier Burkhalter (de/fr)


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