Il consigliere federale Didier Burkhalter partecipa alla prima conferenza nel quadro del Trattato volto a regolamentare il commercio delle armi

Con la ratifica, gli Stati parte si impegnano a introdurre un sistema nazionale di controllo e ad adempiere gli obblighi assunti in maniera uniforme, oggettiva e non discriminatorio. L’ATT contribuisce così a combattere il commercio illegale di armi convenzionali. I Paesi firmatari si impegnano a commerciare in modo responsabile per aumentare  la sicurezza e la stabilità a livello internazionale e regionale e per alleviare le sofferenze umane.

D’ora in poi ogni Paese firmatario prima di effettuare qualsiasi operazione commerciale (importazioni, esportazioni, transito, intermediazione) dovrà valutare se le armi vendute rischiano di essere impiegate per aggirare un embargo internazionale, per perpetrare una violazione dei diritti umani o se rischiano di finire in mano a terroristi e criminali. Il trattato si applica a tutta i tipi di armi convenzionali, dalle pistole agli aerei e alle navi da guerra, fino ai missili.

La Svizzera ha partecipato attivamente ai negoziati del Trattato e continuerà ad esercitare un ruolo attivo nel quadro della sua attuazione. Lo scopo è infatti favorire una volontà politica in questo settore che sia il più universale possibile,  in modo da garantire progressi sul campo. Questa volontà di agire tutti insieme e in modo efficace sarebbe ancora più forte se fosse presa in considerazione la candidatura della città di Ginevra come sede del Segretariato permanente istituito in virtù dell’ATT.

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