Berna, Comunicato stampa, 25.09.2015

Venerdì, al vertice di New York, più di 150 capi di Stato e di Governo hanno approvato l’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile. La nuova agenda dell’ONU fissa le priorità in questo ambito fino al 2030 e comprende 17 obiettivi e 169 sotto-obiettivi di validità universale. Al vertice, la Svizzera è stata rappresentata dalla presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga, che ha definito l’Agenda 2030 «un approccio molto promettente per la soluzione di numerosi problemi».

Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile sostituiscono gli Obiettivi di sviluppo del millennio. ©

Contribuire a uno sviluppo economico sostenibile, promuovere il benessere dell’umanità, tutelare l’ambiente: sono questi gli elementi essenziali dell’Agenda 2030, valida per tutti i Paesi. L’Agenda 2030 sostituisce gli Obiettivi di sviluppo del millennio, su cui si è basata dal 2000 la cooperazione internazionale allo sviluppo.

Al vertice di New York, la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga si è espressa a nome della Svizzera sulla nuova agenda e sui 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS/SDG, Sustainable Development Goals) che ne costituiscono il nucleo centrale, mettendo in evidenza il lavoro svolto nel corso della sua elaborazione dai rappresentanti della società civile, del settore privato, della politica e del mondo scientifico. L’Agenda 2030 è dunque un’agenda «fatta da persone, per le persone». Ora, l’importante è dare concreta attuazione ai suoi obiettivi. Per questo motivo, la Svizzera si è adoperata affinché si prevedesse anche un efficace meccanismo di monitoraggio e fosse quindi rafforzato il Forum politico di alto livello sullo sviluppo sostenibile (High-level Political Forum on Sustainable Development).

Coerente con le priorità svizzere

Nella fase di preparazione e di negoziazione, durata circa tre anni, la Svizzera ha sostenuto con forza l’elaborazione di un’agenda ambiziosa e, in particolare, l’introduzione di obiettivi specifici relativi all’acqua, alla salute, all’uguaglianza di genere, alla pace e allo Stato di diritto. Contemporaneamente, è riuscita a far sì che la nuova agenda tenesse conto di importanti questioni come la migrazione, la riduzione del rischio di catastrofi e la sostenibilità sul piano della produzione e del consumo. «Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti durante i negoziati. Nel complesso, l’Agenda 2030 è coerente con le nostre priorità e posizioni», ha dichiarato l’ambasciatore Michael Gerber, incaricato speciale del Consiglio federale per lo sviluppo sostenibile e responsabile svizzero dei negoziati per l’Agenda 2030.

Con la sua approvazione da parte dei capi di Stato e di Governo, l’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile acquisisce validità universale: tutti gli Stati sono pertanto tenuti ad assicurare il raggiungimento dei suoi obiettivi. Durante la fase negoziale, la Svizzera ha svolto un ruolo pionieristico nell’elaborazione di un meccanismo di monitoraggio adeguato per la sua attuazione a livello mondiale. Il modo in cui l’agenda sarà concretamente messa in atto in Svizzera sarà definito nel 2016.

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