Nuove prove dell’origine per il commercio con i Paesi in via di sviluppo

Le basi giuridiche dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) contemplano sistemi di preferenze generalizzate a favore dei Paesi in via di sviluppo, ovvero disposizioni speciali che mirano a rafforzare l’integrazione di questi Paesi nell’economia mondiale e su cui si fondano le agevolazioni doganali previste in Svizzera, nell’Unione europea (UE) e in Norvegia per l’importazione delle merci provenienti dai Paesi in via di sviluppo.

Nel 2000 e nel 2001 la Svizzera ha concluso, rispettivamente con l’UE e con la Norvegia, degli accordi che miravano a regolamentare il reciproco riconoscimento delle prove dell’origine nell’ambito dei sistemi di preferenze generalizzate e a garantire, permettendo l’utilizzo di materiali provenienti dalle parti contraenti, la concessione di preferenze tariffali ai Paesi in via di sviluppo.

Il 1° gennaio 2017 l’UE introdurrà un sistema elettronico che consentirà agli esportatori dei Paesi in via di sviluppo di dimostrare in modo autonomo la provenienza doganale (origine) dei loro prodotti e che, grazie all’utilizzo di nuove prove dell’origine, faciliterà le procedure doganali per le esportazioni da e verso i Paesi in via di sviluppo.

Oggi il Consiglio federale ha approvato la modifica degli accordi con l’UE e con la Norvegia, resasi necessaria in ragione dell’introduzione di queste nuove prove dell’origine, nonché la conclusione di nuovi accordi amministrativi che definiscano le modalità di cooperazione tra le autorità doganali competenti in Svizzera, nell’UE e in Norvegia per il controllo delle prove dell’origine. Le modifiche degli accordi con l’UE e con la Norvegia, così come i nuovi accordi amministrativi e le ordinanze modificate, entreranno in vigore il 1° gennaio 2017.

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