Comunicato stampa, 20.09.2016

La Svizzera condanna duramente l’attacco del 19 settembre 2016 a un convoglio umanitario che stava consegnando aiuti urgenti nella provincia di Aleppo, in Siria, e che ha provocato la morte di una ventina di persone.

La Svizzera è profondamente preoccupata per la violenta ripresa dei combattimenti in Siria, che costituisce una palese violazione del regime di cessate il fuoco scattato una settimana fa. Tra le vittime c’è anche il responsabile della sezione locale della Mezzaluna Rossa Siriana Araba, che, dallo scoppio del conflitto, ha già perduto oltre 50 collaboratrici e collaboratori impegnati in compiti umanitari. La Svizzera esprime le sue condoglianze alle famiglie delle vittime e richiama tutte le parti in conflitto al rispetto rigoroso degli obblighi del diritto internazionale umanitario, compresi i principi sulla condotta delle ostilità, invitandole a proteggere la popolazione civile e a consentire e agevolare il trasporto rapido e senza ostacoli degli aiuti umanitari.

In seguito dell’attacco, l’ONU ha deciso di sospendere gli aiuti umanitari in Siria.
In generale, l’aumento e il carattere sistematico degli attacchi a danno di missioni umanitarie e mediche fanno pensare a una strategia deliberata di molte parti coinvolte nei conflitti armati. La Svizzera ricorda che questi attacchi, qualora dovesse risultare che sono di natura intenzionale, costituiscono crimini di guerra. Gli attacchi ostacolano seriamente gli interventi umanitari e medici di urgenza di cui ha bisogno la popolazione civile, soprattutto nelle zone difficilmente accessibili. La Svizzera rammenta inoltre che i belligeranti hanno l’obbligo di adottare le misure previste dal diritto internazionale umanitario per garantire la protezione della popolazione civile e delle persone non coinvolte nei combattimenti, e per ridurre l’impatto dei conflitti sulla popolazione civile.

La Svizzera sostiene ogni indagine indipendente, valida e approfondita, volta a evitare che si ripetano tali tragedie, e che permetta di consolidare le misure preventive, affinché sia reso conto di quanto accade e si possa dar seguito alle denunce delle vittime.

L’impegno della Svizzera sul conflitto in Siria si fonda su tre pilastri: contribuire alla ricerca di una soluzione politica al conflitto armato, assistere le popolazioni afflitte sul piano umanitario e garantire il rispetto del diritto internazionale, compresa la lotta contro l’impunità. Nell’attuazione di queste tre priorità, la Svizzera collabora a stretto contatto con i partner del sistema ONU e con quelli internazionali e locali. Auspica inoltre che gli incontri di alto livello che stanno avendo luogo a margine dell’Assemblea generale dell’ONU a New York possano imprimere lo slancio necessario  al processo politico intra-siriano sotto l’egida dell’inviato speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite, Staffan de Mistura.


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Ultima modifica 19.07.2023

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