Comunicato stampa, 10.10.2017

La Svizzera vuole continuare ad avere un ruolo guida nel movimento globale per l’abolizione della pena capitale. In occasione della Giornata mondiale contro la pena di morte il DFAE pubblica il nuovo piano d’azione che definisce l’impegno svizzero sul piano della politica estera nel periodo 2017-2019 per un’abolizione di questa pena in tutto il mondo.

Un uomo dietro le sbarre.
La Svizzera si oppone alla pena di morte, in qualsiasi circostanza essa sia applicata. © Keystone

La Svizzera rifiuta la pena di morte, categoricamente e in qualsiasi circostanza. Oltre a ledere i diritti umani, questa pena non rappresenta un deterrente né un mezzo adeguato di riconciliazione. Ecco perché il nostro Paese si impegna, insieme ad altri Stati che condividono la sua convinzione e a rappresentanti della società civile, a favore di un’abolizione della pena capitale in tutto il mondo entro il 2025. L’abolizione della pena di morte contribuirebbe anche alla promozione dei diritti umani, della pace e della sicurezza su tutto il pianeta.

Se una ventina di anni fa era ancora la regola, oggi la pena di morte è l’eccezione. Solo 38 Stati su 199 (il 20% circa) applicano ed eseguono ancora la pena capitale. Nonostante oggi in alcuni Paesi si parli di ripristinarla, con il piano d’azione la Svizzera vuole appoggiare la tendenza all’abolizione.

In concreto, il DFAE persegue tre obiettivi:

• alla fine del 2019 la pena di morte dovrà essere stata abolita in più Paesi rispetto a oggi;
• meno Paesi dovranno eseguire la pena capitale e meno persone dovranno essere vittime di un’esecuzione;
• gli standard minimi per l’applicazione della pena di morte vincolanti sul piano internazionale dovranno essere rispettati in maniera più rigorosa (p. es. pena di morte solo per i delitti più gravi, divieto della pena capitale per i minorenni).

Il DFAE intende raggiungere questi obiettivi tramite un lavoro di persuasione politica, iniziative internazionali e progetti locali. Questo impegno si articola su tre piani.

In primo luogo, si prefigge di convincere direttamente gli Stati ad abolire la pena di morte o almeno a compiere dei passi in questa direzione; inoltre vuole dissuadere dal loro intento i Paesi che pensano a reintrodurla.

In secondo luogo, il DFAE si impegna a limitare, a livello internazionale, il margine di manovra giuridico e politico che consente l’applicazione della pena capitale. Fondamentali a questo scopo sono le risoluzioni proposte dalla Svizzera al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite. Tali risoluzioni richiamano l’attenzione sulle violazioni dei diritti umani che la pena di morte porta con sé e chiedono agli Stati di proteggere i diritti delle persone interessate.

Infine, il DFAE intende approfondire la collaborazione con Stati mossi dalla sua  stessa motivazione e sostenere gli attori chiave del movimento per l’abolizione della pena di morte, soprattutto nella società civile.

Il piano d’azione si basa sulla strategia di politica estera del Consiglio federale e sulla strategia del DFAE in materia di diritti umani. È così armonizzato in maniera sistematica e coerente con i diversi strumenti a disposizione della politica estera svizzera in materia di diritti umani.


Informazioni supplementari:

Piano d'azione del DFAE per l'abolizione universale della pena di morte 2017-2019
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