Comunicato stampa, 16.05.2017

Il 16 aprile 2017 il consigliere federale Didier Burkhalter ha ricevuto a Berna il ministro sudanese degli affari esteri, Ibrahim Ghandour. Si tratta del primo incontro a livello ministeriale tra i due Paesi dal 2005. All’ordine del giorno: gli sviluppi recenti in Sudan, il suo ruolo regionale e i punti su cui avviare un dialogo e una cooperazione con l’obiettivo di compiere progressi nei settori delle riforme politiche, della promozione e del rispetto dei diritti umani, della gestione delle migrazioni e della protezione dei migranti.

Didier Burkhalter e il ministro sudanese degli affari esteri Ibrahim Ghandour parlano seduti.
Didier Burkhalter riceve il ministro sudanese degli affari esteri Ibrahim Ghandour a Berna. © DFAE

Da anni, l’Aiuto umanitario della Svizzera presta servizio nella regione del Darfur e in altre aree di conflitto. Ha inoltre contribuito al processo di cessate il fuoco nel Paese (il cosiddetto «Accordo dei monti Nuba»), negoziato e siglato in Svizzera il 19 gennaio 2002, preludio agli ampi negoziati sfociati, nel 2005, nella conclusione dell’Accordo globale di pace tra il Movimento popolare di liberazione del Sudan (MPLS) e il Governo della Repubblica del Sudan. La Svizzera, ha affermato Didier Burkhalter, intende portare avanti questo impegno, che si iscrive in una strategia incentrata soprattutto sulla sicurezza alimentare e sulla protezione dei migranti.

Didier Burkhalter e Ibrahim Ghandour hanno fatto il punto sulle relazioni bilaterali. Il colloquio ha riguardato le cooperazioni esistenti o ancora da sviluppare con la Svizzera, tra cui l’aiuto umanitario, la gestione delle migrazioni e la protezione delle persone costrette alla fuga, la cooperazione in ambito archeologico con le università svizzere e le riforme da avviare per un maggior decentramento dello Stato. Insieme al suo omologo, Burkhalter ha rilevato la necessità di compiere progressi in questi settori, come pure nell’ambito dei diritti umani, contemplando la possibilità di intrattenere, in futuro, una cooperazione più stretta a livello multilaterale.

Per quanto riguarda la situazione migratoria, il Sudan è un importante Paese di provenienza, transito e destinazione nel Corno d’Africa e non solo. È membro delle iniziative internazionali, sostenute anche dalla Svizzera, volte a lottare contro la tratta di esseri umani e a offrire una migliore protezione ai profughi sul posto. L’incontro tra i due ministri è stato anche l’occasione per ringraziare il Governo del Sudan di aver aperto un corridoio umanitario aggiuntivo verso il Sudan del Sud, dove la popolazione sta affrontando una grave crisi alimentare, e per chiedere che l’aiuto umanitario possa accedere alle popolazioni bisognose anche nelle regioni del Darfur, del Kordofan del Sud e del Nilo Azzurro.

I due ministri, infine, hanno parlato delle riforme economiche in Sudan e dell’adesione in corso all’Organizzazione mondiale del commercio (OMC). Le relazioni commerciali tra Svizzera e Sudan potrebbero intensificarsi, viste le ingenti risorse naturali e agricole di cui dispone il Paese africano. La Svizzera ritiene che sia importante condurre un dialogo ampio con il Sudan in un momento in cui ci si prepara alla revoca definitiva delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti al Paese.


Informazioni supplementari:

Relazioni bilaterali Svizzera – Sudan
La DSC nel Sudan


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Ultima modifica 19.07.2023

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