Comunicato stampa, 26.01.2018

Ai margini dell’incontro annuale del WEF 2018 il presidente della Confederazione Alain Berset si è intrattenuto per colloqui bilaterali con una dozzina circa di capi di Stato e di Governo. Al centro delle discussioni la cooperazione internazionale, i contatti economici e commerciali nonché le relazioni della Svizzera con l’Unione europea e il Regno Unito.

«La cooperazione internazionale e gli scambi con altri Paesi sono una chiave per il nostro benessere. In tale contesto le relazioni personali al massimo livello svolgono un ruolo determinante. Nell’ambito di numerosi colloqui abbiamo illustrato la nostra posizione e dato nuovi impulsi alle richieste», ha affermato il presidente della Confederazione Berset venerdì 26 gennaio 2018 stilando il proprio bilancio dell’incontro annuale del WEF di Davos.

Durante l’incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, al quale hanno preso parte anche i consiglieri federali Johann N. Schneider-Ammann e Ignazio Cassis, i principali temi affrontati sono stati le relazioni economiche e finanziarie, questioni riguardanti la formazione e le sfide globali.

Le due delegazioni hanno riconosciuto la qualità degli scambi reciproci e in particolare le strette e ampie relazioni economiche che costituiscono una solida base per l’ulteriore sviluppo della cooperazione bilaterale.

Per quanto riguarda il contenzioso bancario, la delegazione svizzera ha affermato che una rapida conclusione dei procedimenti contro le banche svizzere della categoria 1 contribuirebbe a favorire le operazioni bilaterali, accrescendo la certezza del diritto e aprendo la via a nuove opportunità economiche. La separazione dei poteri è un principio irrinunciabile.

Il presidente della Confederazione Berset ha inoltre sottolineato l’importanza del sistema giuridico internazionale e dell’ordinamento multilaterale, che sono determinanti per la sicurezza e il benessere della Svizzera ma di cui alla fine tutti traggono profitto.

All’incontro con il primo ministro indiano Narendra Modi, oltre al presidente della Confederazione ha partecipato anche il consigliere federale Schneider-Ammann. Fra i principali temi affrontati vi erano le relazioni economiche e commerciali bilaterali e in particolare i negoziati in corso riguardanti l’accordo bilaterale di protezione degli investimenti e il previsto accordo di libero scambio tra l’Associazione europea di libero scambio e l’India.

Con la cancelliera tedesca Angela Merkel, il primo ministro belga Charles Michel e il commissario europeo per gli affari economici e monetari Pierre Moscovici il presidente della Confederazione ha affrontato essenzialmente questioni riguardanti la politica europea. In tale contesto è stato discusso come risolvere in maniera condivisa i punti in sospeso nelle relazioni tra la Svizzera e l’Unione europea. Durante il colloquio con il primo ministro britannico Theresa May le due parti hanno ribadito la volontà comune di ridurre al minimo le conseguenze della Brexit sulle relazioni bilaterali e di continuare a sviluppare i rapporti nei settori di reciproco interesse.

Nell’incontro con il presidente ucraino Petro Poroschenko, il presidente della Confederazione ha sottolineato l’impegno della Svizzera in Ucraina e il sostegno al processo di riforme nel Paese. Durante i colloqui separati con il presidente dell’Azerbaigian Ilham Alijev e con il primo ministro dell’Armenia Karen Karapetjan è stata discussa, fra l’altro, la situazione nella regione del Caucaso.

Il colloquio con il capo del Governo libanese Saad Al Hariri era incentrato in particolare sul conflitto in Siria. Il Libano accoglie circa 1,3 milioni di rifugiati. A questo proposito il presidente della Confederazione ha espresso il proprio riconoscimento per la solidarietà dimostrata dal popolo libanese. Con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, oltre ad affrontare temi bilaterali, il presidente Berset ha discusso anche del conflitto mediorientale, sottolineando che la Svizzera si impegna per il raggiungimento di una pace negoziata, equa e duratura sulla base di una soluzione a due Stati.

Nel colloquio con il presidente ruandese Paul Kagame le due parti hanno sottolineato la crescente importanza politica ed economica delle relazioni fra Africa ed Europa. Inoltre, il presidente della Confederazione ha incontrato per la prima volta il nuovo presidente dello Zimbabwe, Emmerson Mnangagwa.

A Davos il presidente della Confederazione ha partecipato anche a due dibattiti pubblici, a un colloquio della SRF con il presidente colombiano Juan Manuel Santos sul contratto sociale nel XXI secolo («21st-Century Social Compact») e a un evento che si inserisce nella serie dell’Open Forum sul tema «Democracy in a Post-Truth Era» riguardante l’influsso sulla democrazia delle notizie false diffuse a scopo di manipolazione.


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