Comunicato stampa, 25.04.2018

Negli ultimi anni i requisiti in materia di politica migratoria sono diventati più severi. Per far fronte a sfide quali i movimenti migratori nel Mediterraneo o le ripercussioni del conflitto siriano, la Svizzera dà prova di notevole impegno a livello bilaterale, regionale e multilaterale. Nel 2017 è stata riorganizzata la coordinazione interdipartimentale, il che ha anche rafforzato le sinergie tra la politica migratoria e la cooperazione internazionale, come indicato nel rapporto annuale del Consiglio federale sulla politica migratoria estera, adottato nella seduta del 25 aprile 2018.

Nel 2017 è stata adeguata la Struttura di cooperazione interdipartimentale in materia di migrazione internazionale (struttura IMZ), contribuendo così all’attuazione efficiente del mandato del Parlamento per il rafforzamento delle sinergie tra la politica migratoria e la cooperazione internazionale. La cooperazione internazionale, i processi e gli strumenti politici quali il partenariato in materia di migrazione devono essere utilizzati più spesso per gestire coerentemente e a lungo termine le sfide e le opportunità in ambito migratorio. Concretamente, s’intende attuare programmi nelle regioni di origine, per contribuire a migliorare la protezione dei rifugiati, affrontare le cause della migrazione forzata e promuovere l’integrazione locale grazie al rafforzamento dell’autonomia economica e sociale, per esempio permettendo ai bambini e agli altri minorenni di accedere a una formazione.

Cooperazione bilaterale

Nel quadro della cooperazione bilaterale, è data la priorità ad attività in importanti Paesi di origine, di transito e di destinazione dei migranti. Con diversi Paesi terzi, quali Algeria, Marocco e Tunisia, è stata intensificata la cooperazione bilaterale, con lo Sri Lanka sono stati avviati colloqui volti alla conclusione i di un partenariato in materia di migrazione, mentre nelle regioni di conflitto come la Siria si mira principalmente a consentire un impegno che risponda ai bisogni dei rifugiati e delle persone bisognose di protezione.

Cooperazione multilaterale

Nel 2017, la Svizzera si è impegnata nel quadro del Gruppo di contatto per il Mediterraneo ed ne ha organizzato il terzo incontro a Berna. In occasione di questo terzo incontro, ha tenuto banco la questione di come migliorare la protezione dei rifugiati e dei migranti lungo la rotta migratoria del Mediterraneo centrale. Nel quadro dei programmi di cooperazione bilaterale e regionale con i Paesi di origine e di transito, la Svizzera sostiene una serie di progetti nella regione tramite partner multilaterali quali l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (ACNUR) o l’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL). Inoltre, anche lo scorso anno, la Svizzera ha accolto rifugiati particolarmente vulnerabili, vittime del conflitto in Siria, nel quadro di un programma di reinsediamento (resettlement).

La cooperazione internazionale è l'unico strumento che consente di affrontare le sfide e sfruttare le opportunità legate alla migrazione. Per questo motivo la Svizzera si impegna da anni in vista dello sviluppo di una gestione globale delle migrazioni, necessaria affinché la migrazione sia utile a tutti e si possano impedire lo sfruttamento, la migrazione forzata, le violazioni dei diritti umani e la migrazione irregolare. Al vertice ONU sui rifugiati e sui migranti del settembre 2016 sono state poste le basi per due convenzioni globali (Global Compacts). Le trattative per la convenzione globale sulla migrazione (Global Compact for Migration, GCM) sono state cogestite dall’ambasciatore svizzero Jürg Lauber. Con ciò la Svizzera riveste una funzione centrale nell’elaborazione di un processo significativo in seno all’ONU volto a definire principi e specifiche internazionalmente riconosciuti per la gestione dei flussi migratori e delle migrazioni forzate.


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Ultima modifica 19.07.2023

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