Comunicato stampa, 15.05.2018

La Svizzera esprime la propria preoccupazione in vista del referendum costituzionale in Burundi, previsto per il 17 maggio, e invita tutte le parti a riprendere il dialogo nello spirito degli accordi di pace di Arusha.

Il referendum costituzionale previsto il 17 maggio 2018 si svolge in un clima di intimidazione e tensione politica, segnato dall’assenza di un dibattito democratico tra i vari gruppi sociali e politici del Paese.

La Svizzera, pur riconoscendo la sovranità del Burundi nell’organizzazione di votazioni popolari e nella formulazione dei testi da sottoporre a votazione, deplora il notevole ritardo nella pubblicazione ufficiale del testo della nuova costituzione. Il nostro Paese ricorda l’appello dell’Unione africana che invitava ad «avviare le riforme costituzionali sulla base di un ampio consenso nazionale di tutte le parti coinvolte». Data la situazione di stallo in cui si trova la mediazione condotta dalla Comunità dell’Africa orientale, esorta tutte le parti a riprendere il dialogo.

La recente sospensione delle emittenti radio VoA e BBC, il controllo esercitato sui giornalisti, gli arresti arbitrari, le dure pene inflitte ai difensori dei diritti umani e l’inasprimento in corso del codice di procedura penale sono i sintomi di un indebolimento sempre più marcato delle libertà fondamentali in Burundi. Alla luce di questi fatti, l’attuazione delle due risoluzioni della 36a sessione del Consiglio dei diritti umani a Ginevra resta una priorità politica; la Svizzera continua a dichiararsi disposta a coadiuvare i lavori delle due commissioni istituite dalle risoluzioni.

La Svizzera, che ha sostenuto i negoziati degli accordi di pace di Arusha alla fine della guerra civile, esorta le autorità del Burundi a rispettare nello spirito e nella lettera tali accordi, che avevano portato la pace nel Paese ed erano serviti da esempio ben oltre le sue frontiere.
La Svizzera condanna il massacro di 26 persone avvenuto venerdì 11 maggio a Ruhagarika ed esprime il proprio cordoglio alle famiglie delle vittime. Chiede inoltre alle autorità di svolgere un’indagine indipendente su questi fatti.
Il nostro Paese conferma il proprio impegno in Burundi a favore della popolazione.

 


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Ultima modifica 19.07.2023

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