La Svizzera torna a Kabul con un ufficio umanitario
La Svizzera apre un ufficio umanitario a Kabul, in un Paese – l’Afghanistan – dove 24 milioni di persone dipendono dall’aiuto umanitario e la maggioranza della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. Quattro esperte ed esperti del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA) e dieci collaboratrici e collaboratori si adoperano in loco affinché la popolazione in stato di bisogno sia sostenuta nelle proprie esigenze di base.

Da marzo, la Svizzera è presente a Kabul con un ufficio umanitario. © DSC
In seguito al colpo di Stato da parte dei Talebani nell’agosto del 2021, la Svizzera ha chiuso il suo ufficio di cooperazione a Kabul, facendo evacuare tutto il personale. Da allora, il team della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) ha portato avanti i suoi progetti prima da Berna e poi, a partire da febbraio del 2023, dalla capitale del Pakistan Islamabad, recandosi regolarmente a Kabul.
La presenza sul posto quale premessa per un aiuto efficace
Questa primavera la DSC torna in Afghanistan con un ufficio umanitario. Per Dominik Stillhart, direttore supplente della DSC e capo della Divisione Aiuto umanitario, il ritorno a Kabul è stato necessario per reagire meglio alle esigenze dei più bisognosi.

Come sottolinea Eric Marclay, capo dell’ufficio a Kabul, per fornire un sostegno efficace alla popolazione in stato di bisogno non si può fare a meno del dialogo diretto con gli abitanti, di un buon coordinamento tra le organizzazioni umanitarie presenti in loco e di una comprensione approfondita della situazione. Ciò vale per tutte le zone di crisi in cui serve aiuto umanitario, non solo per l’Afghanistan. Inoltre, secondo Marclay, i membri del CSA devono poter reagire immediatamente e con flessibilità alle esigenze della popolazione bisognosa, ed è possibile farlo solo se si è sul posto.
Da ufficio di cooperazione a ufficio umanitario
Dopo che i Talebani hanno preso il potere nell’agosto del 2021, la Svizzera ha adeguato i suoi programmi di cooperazione allo sviluppo alle nuove circostanze, concentrandosi sull’aiuto umanitario, sul sostegno alla società civile afghana – soprattutto donne e bambine – sulla sicurezza alimentare e su pratiche agricole resistenti ai cambiamenti climatici. L’ufficio di cooperazione che si trovava a Kabul è ora diventato un ufficio umanitario. Per il 2025, gli stanziamenti di bilancio per l’aiuto umanitario in Afghanistan ammontano a 25 milioni di franchi, compresi quelli per coprire i costi operativi e del personale.
La cooperazione con i rappresentanti dei Talebani è limitata al minimo
Non ci saranno programmi di sviluppo o finanziamenti in collaborazione con le autorità talebane. Il team del CSA lavora a stretto contatto con le organizzazioni partner dell’ONU, per esempio il Programma alimentare mondiale (PAM), l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (ACNUR), il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) e la Banca Mondiale, nonché con organizzazioni non governative (ONG) nazionali e internazionali. I contatti dei membri del CSA con le autorità locali e regionali si limitano agli aspetti dell’aiuto umanitario necessari da un punto di vista tecnico.
La Svizzera opera senza precondizioni da parte dei Talebani. In Afghanistan, la situazione relativa alla sicurezza resta complessa e comporta rischi considerevoli per tutte le operazioni effettuate nel Paese. La Svizzera segue da vicino l’evolversi della situazione e garantisce al proprio personale un dispositivo di sicurezza supportato da un ampio sostegno.
Afghanistan
In seguito al colpo di Stato da parte dei Talebani nell’agosto del 2021, la situazione economica, politica, sociale e umanitaria di per sé già critica è ulteriormente peggiorata. I Talebani impongono limitazioni sistematiche dei diritti umani, soprattutto a donne e bambine. Il Paese è inoltre estenuato da quasi 50 anni di guerra e conflitti e patisce le ripercussioni negative dei cambiamenti climatici. Secondo l’ACNUR, dal 2021 l’Afghanistan ha visto fuggire 1,6 milioni di persone e conta 3,6 milioni di sfollati interni.
Aiuto umanitario
Il mandato umanitario della Svizzera è universale, ossia senza limitazioni geografiche. L’aiuto umanitario mette al centro la vita delle persone colpite da crisi, situazioni di violenza, conflitti armati e catastrofi, in particolare la salvaguardia della loro sicurezza, della loro dignità e dei loro diritti, ed è indissolubilmente legato al rispetto del diritto internazionale umanitario, delle norme internazionali e dei principi umanitari.