Comunicato stampa, 24.11.2020

Il 24 novembre a Ginevra il consigliere federale Ignazio Cassis ha dato il benvenuto alla comunità internazionale in occasione della Conferenza sull’Afghanistan. La maggior parte dei principali Paesi donatori si è incontrata in forma virtuale per definire le priorità di sviluppo e i mezzi finanziari per i prossimi anni. La Svizzera si è impegnata a stanziare 104 milioni di franchi per un periodo di quattro anni. La conferenza dei donatori ha luogo in un momento importante per l’Afghanistan: a settembre il Governo afghano e i Talebani hanno infatti avviato colloqui di pace. A margine della conferenza il consigliere federale Cassis ha incontrato i ministri degli esteri di Finlandia e Afghanistan.

Ogni quattro anni il Governo afghano e la Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (UNAMA) incontrano i Paesi donatori di questo Stato lacerato da crisi per definire i mezzi finanziari e le priorità di sviluppo per gli anni successivi. L’incontro di quest’anno si è svolto a Ginevra. A causa delle disposizioni in vigore relative alla situazione della COVID-19, erano presenti fisicamente solo i co-organizzatori di Finlandia, Afghanistan e dell’UNAMA.

Il consigliere federale Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), ha dato il benvenuto alla comunità internazionale in veste di rappresentante dello Stato ospite e ha annunciato l’entità del contributo svizzero. Il nostro Paese si impegna a stanziare 26 milioni di franchi all’anno nei settori dello Stato di diritto, dell’agricoltura e della formazione. Per il periodo 2021-2024 verserà quindi complessivamente 104 milioni di franchi, un importo che corrisponde ai fondi messi a disposizione negli ultimi quattro anni. Durante la conferenza si è discusso di un sostegno totale pari a 12 miliardi di dollari per i prossimi quattro anni. Alcuni Stati si riservano il diritto di rivalutare i bisogni alla fine del 2021.

Nel suo discorso di benvenuto, il consigliere federale Cassis ha sottolineato il ruolo rilevante della Ginevra internazionale nel consolidamento della pace e ha messo in evidenza l’importanza della pace e della stabilità per lo sviluppo dell’Afghanistan e per il popolo afghano, da tempo vittima di grandi sofferenze. La precaria situazione della sicurezza rappresenta al momento una grossa sfida per la cooperazione internazionale. «È un anno importante per l’Afghanistan, ma non è privo di difficoltà per la popolazione afghana», ha affermato il capo del DFAE. «L’emergenza è reale, ma non significa che non vi si possa reagire». A nome della Svizzera, il capo del DFAE si è detto lieto della disponibilità delle parti in conflitto a svolgere colloqui dopo oltre quarant’anni di guerra.

Nel contesto della conferenza il consigliere federale Cassis ha incontrato i suoi omologhi finlandese e afghano, Pekka Haavisto e Mohammed Haneef Atmar, e ha svolto colloqui con il ministro finlandese per la cooperazione allo sviluppo e il commercio estero, Ville Skinnari, e con il ministro delle finanze afghano Abdul Hadi Arghandiwal. Durante questi incontri si è discusso della conferenza, dei colloqui intra-afghani di Doha e del futuro della cooperazione allo sviluppo internazionale nel Paese.

L’Afghanistan è uno dei Paesi più poveri del mondo ed è un Paese prioritario della cooperazione allo sviluppo svizzera. Con un budget annuo di 26 milioni di franchi, la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) finanzia un programma di cooperazione in Afghanistan che si concentra sugli ambiti dello Stato di diritto e della protezione, dell’agricoltura e della gestione delle risorse naturali, nonché dell’istruzione di base per ragazze e ragazzi. A titolo di esempio si adopera per il reinserimento scolastico di bambine e bambini che vivono nelle ex zone di combattimento e sostiene l’Afghanistan nella formazione degli insegnanti.

A seguito della pandemia di COVID-19 la Svizzera ha prontamente adeguato i programmi esistenti per reagire al maggiore bisogno di approvvigionamento alimentare. Inoltre, nel 2020 ha stanziato altri tre milioni di franchi per affrontare la crisi nel Paese.


Informazioni supplementari:

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