Partecipazione al Fondo Schengen per la sicurezza interna: avviati i negoziati

Berna-Wabern, Comunicato stampa, 20.10.2014

Oggi a Bruxelles sono stati avviati i negoziati per la partecipazione della Svizzera al Fondo per la sicurezza interna nell'ambito della protezione delle frontiere nello spazio Schengen (ISF-Frontiere), che contribuisce a rendere più efficaci i controlli migliorando la protezione delle frontiere esterne. L’accordo aggiuntivo da negoziare definisce le modalità di partecipazione. I negoziati sono condotti di concerto con gli altri Stati associati, ossia Norvegia, Liechtenstein e Islanda.

Il Fondo per la sicurezza interna è un fondo di solidarietà per il periodo 2014-2020, istituito in favore degli Stati Schengen particolarmente sollecitati, ossia gravati da permanenti costi elevati per la protezione delle frontiere esterne a causa di frontiere terrestri e marittime estese o di importanti aeroporti internazionali. Il 6 giugno 2014 il Consiglio federale aveva già deciso di recepire il nuovo regolamento UE sotto forma di sviluppo dell'acquis di Schengen, fermo restando il benestare del Parlamento.

Definire i contributi annuali e le disposizioni d'attuazione
Le modalità specifiche della partecipazione vanno codificate in un accordo aggiuntivo tra l'Unione europea e gli Stati associati (oltre alla Svizzera: Norvegia, Islanda e Liechtenstein). L'accordo dovrà in particolare definire i contributi finanziari degli Stati associati e le necessarie disposizioni d'attuazione in materia di controllo e gestione finanziaria. Il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) prevede contributi annuali di circa 20 milioni di franchi, già registrati nel piano finanziario 2016-2018.

Ratifica parlamentare
L'accordo aggiuntivo sarà sottoposto alle Camere federali per ratifica, insieme allo scambio di note per il recepimento del nuovo regolamento. Non occorrono modifiche di legge.


Indirizzo per domande:

Martin Reichlin, Ufficio federale della migrazione, tel. +41 58 465 93 50


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