Europa, Ucraina, multilateralismo e BRICS: il Consiglio federale adotta il rapporto sulla politica estera 2024

Comunicato stampa, 26.02.2025

Il 26 febbraio 2025 il Consiglio federale ha adottato il rapporto sulla politica estera 2024, che riporta i progressi dell’Esecutivo nel raggiungimento dei 28 obiettivi della Strategia di politica estera 2024–2027. Un capitolo tematico spiega l’influenza del gruppo di Stati BRICS (di cui fanno parte anche il Brasile, la Russia, l’India, la Cina e il Sudafrica) sull’ordine mondiale e illustra la strategia che la Svizzera adotta nei confronti di questi Paesi.

Nel 2024 il mondo ha continuato a essere segnato da guerre, conflitti, polarizzazione geopolitica e forte instabilità. L’arco di crisi intorno all’Europa è tuttora marcato: la Russia ha proseguito la sua guerra contro l’Ucraina, con gravi conseguenze per la popolazione civile ucraina e per l’intero continente europeo; in Africa, il conflitto in Sudan ha causato vittime e sfollamenti forzati; in Medio Oriente, dopo un’ulteriore escalation del conflitto, si è assistito a un allentamento delle tensioni verso la fine del 2024; in Siria, dalla caduta del regime di Assad lo scorso dicembre la situazione rimane fragile.

Conclusione materiale dei negoziati con l’Unione europea

In questo contesto il Consiglio federale punta a stabilizzare e sviluppare le relazioni con l’Unione europea (UE) e i suoi Stati membri, in particolare con i Paesi vicini, motivo per cui nel marzo del 2024 ha adottato un mandato negoziale. La conclusione materiale dei negoziati è avvenuta nel dicembre dello stesso anno. L’elemento cardine del cosiddetto approccio «a pacchetto» è l’accesso senza barriere al mercato interno dell’UE. Concretamente il pacchetto persegue un duplice obiettivo, ossia stabilizzare e sviluppare la via bilaterale con l’UE. Per quanto riguarda il primo obiettivo, gli accordi sul mercato interno esistenti saranno integrati con elementi istituzionali e, ove necessario, con disposizioni in materia di aiuti di Stato. Nell’ambito della stabilizzazione rientrano anche gli accordi sui programmi dell’UE e il consolidamento del contributo svizzero. Per quel che concerne il secondo obiettivo, il pacchetto prevede la conclusione di nuovi accordi sul mercato interno in fatto di energia elettrica e sicurezza alimentare nonché un nuovo accordo di cooperazione nel settore della sanità. In seguito alla conclusione materiale dei negoziati il 20 dicembre 2024, le ricercatrici e i ricercatori in Svizzera hanno avuto nuovamente accesso a tutte le aree del programma Orizzonte Europa.

Impegno per la pace e sostegno all’Ucraina

Con la Conferenza di alto livello sulla pace in Ucraina, tenutasi sul Bürgenstock, il Consiglio federale ha promosso il dialogo su una pace giusta e duratura. Ad oggi il documento finale della conferenza («joint communiqué») è stato sottoscritto da più di 90 Stati. Dall’inizio della guerra, la Svizzera ha aumentato il suo sostegno all’Ucraina nell’ambito della cooperazione internazionale a oltre 600 milioni di franchi. Inoltre, in linea con la sua Strategia di cooperazione internazionale 2025–2028, l’Esecutivo ha stanziato a favore del Paese altri 1,5 miliardi di franchi, di cui 500 milioni sono riservati al rilancio degli investimenti delle imprese svizzere in Ucraina. Il Consiglio federale ha nominato un delegato per l’Ucraina, che guiderà l’attuazione del relativo programma nazionale. Infine, nell’ottobre del 2024 ha organizzato a Losanna la «Ukraine Mine Action Conference», volta a sostenere lo sminamento umanitario.

Impegno per un multilateralismo mirato e basato sul principio di sussidiarietà

Nel secondo anno del suo mandato nel Consiglio di sicurezza dell’ONU, la Svizzera ha contribuito all’adozione di varie risoluzioni. Per esempio, su sua iniziativa il Consiglio ha adottato una risoluzione sulla protezione del personale umanitario e un’altra che favorisce lo Stato di diritto in relazione ai regimi sanzionatori. Inoltre, sempre grazie al nostro Paese, è riuscito a raggiungere un’intesa su altre risoluzioni riguardanti temi come i conflitti in Medio Oriente e in Sudan. Durante il suo mese di presidenza del Consiglio di sicurezza, la Svizzera ha posto l’accento sulla diplomazia scientifica («science diplomacy»). In questo modo è riuscita ad attirare l’attenzione di questo organo sul potenziale impatto degli sviluppi tecnologici sulla pace e la sicurezza.

Il sistema multilaterale in seno al Consiglio di sicurezza – e non solo – si trova tuttavia paralizzato per effetto della polarizzazione geopolitica. Ciononostante non sono mancati alcuni successi concreti, come l’adozione di una convenzione quadro sull’intelligenza artificiale da parte del Consiglio d’Europa o di due nuovi trattati da parte dell’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI), che ha sede a Ginevra. Anche per quanto riguarda l’ambiente e l’inquinamento ci sono stati passi in avanti, che potrebbero consolidare il ruolo della Ginevra internazionale. Durante la sua presidenza dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) nel 2026, la Svizzera avrà maggiore responsabilità per garantire la sicurezza in Europa e rafforzare il multilateralismo. Inoltre, dall’inizio di quest’anno è stata eletta membro del Consiglio dei diritti umani dell’ONU per un periodo di tre anni.

Influenza del gruppo di Stati BRICS sull’ordine mondiale

Il capitolo 2 del rapporto sulla politica estera è dedicato al gruppo di Stati BRICS in adempimento del postulato 23.3970. Il rapporto analizza la genesi di questo gruppo, le sue posizioni e la sua influenza in relazione al multilateralismo, all’economia mondiale, alla finanza, all’ambiente, alla pace e alla sicurezza. I BRICS aspirano a un «ordine mondiale multipolare» e chiedono riforme dell’ONU e delle istituzioni finanziarie globali. Il Consiglio federale sottolinea la necessità di intensificare i rapporti con le economie emergenti e sostiene tutti gli sforzi affinché queste potenze si impegnino per la pace, la sicurezza e un sistema multilaterale funzionante.

Nuovo formato del rapporto sulla politica estera

Il Consiglio federale punta a una politica estera più coerente e maggiormente orientata agli obiettivi strategici. Pertanto, il rapporto in questione si articola nei 28 obiettivi dell’attuale Strategia di politica estera (SPE) 2024–2027 dell’Esecutivo. Nel 2024 quest’ultimo si è avvicinato secondo i piani a 18 obiettivi (la maggior parte) mentre solo parzialmente ai restanti 10; il loro raggiungimento è previsto entro il 2027. Un’altra novità consiste nell’introduzione di un capitolo tematico (il capitolo 2), il cui scopo è approfondire un tema di attualità di particolare rilevanza per la politica estera svizzera nell’anno in rassegna. Infine, il rapporto sulla politica estera 2024 si presenta in una nuova veste grafica.


RAPPORTO SULLA POLITICA ESTERA 2024(pdf, 3210kb)


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