Sommaruga all’incontro dei ministri di giustizia e degli interni UE e alla conferenza migratoria sulla rotta dei Balcani occidentali

Comunicato stampa, 08.10.2015

Giovedì, la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga, capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), ha preso parte a Lussemburgo al comitato misto Schengen del Consiglio dei ministri di giustizia e dell’interno (Consiglio GAI). Al centro delle discussioni una serie di proposte per una politica migratoria comune e credibile. In seguito, nel quadro di una conferenza sulla migrazione, i ministri hanno incontrato i loro omologhi della Turchia, del Libano, della Giordania e dei Balcani occidentali nonché i rappresentanti dell’ONU e di altre organizzazioni internazionali.

Uno degli argomenti principali del Consiglio GAI è stato un piano d’azione della Commissione per la futura politica di rimpatri dell’Unione europea (UE). Il piano prevede un approccio coerente e credibile che favorisca il rientro volontario e permetta un’attuazione sistematica dei rientri forzati. La cooperazione con i Paesi di provenienza, come sottolineato dagli Stati membri, costituisce un presupposto imprescindibile per il successo del piano d’azione. In quest’ottica, Frontex, l’agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne, è chiamata a rivestire un ruolo centrale con nuove competenze.

Protezione delle frontiere esterne dell’UE

I ministri hanno discusso anche della protezione delle frontiere esterne e in particolare di Frontex, che sarà rafforzata nel breve periodo e ulteriormente sviluppata nel medio. Gli Stati membri hanno convenuto che la sicurezza delle frontiere esterne è un elemento importante della cooperazione Schengen. La Presidente della Confederazione ha dichiarato che la Svizzera è pronta a sostenere Frontex e l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (UESA), precisando che la responsabilità della protezione delle frontiere e dei rimpatri resta però dei singoli Stati.

Procedure di asilo rapide e in linea con i principi dello Stato di diritto

La Presidente della Confederazione ha affermato che le misure discusse giovedì rafforzano la credibilità di una politica europea in materia di migrazione e asilo, a condizione che tutti gli Stati membri le applichino. È importante che tutta l’Europa adotti procedure di asilo rapide e in linea con i principi dello Stato di diritto, evitando così eventuali spostamenti dei richiedenti l’asilo all’interno dell’UE. A tale riguardo, Sommaruga ha ribadito l’appoggio della Svizzera all’introduzione di una chiave di ripartizione permanente per le persone bisognose di protezione, il che richiede però centri di identificazione e smistamento (hotspot) funzionanti nonché un sistema di registrazione coerente.

Conferenza sulla migrazione: la rotta balcanica

In occasione di una conferenza migratoria organizzata a margine del Consiglio GAI, i ministri degli esteri e dell’interno degli Stati membri e degli Stati associati a Schengen hanno incontrato per la prima volta i rappresentanti dei Balcani occidentali e degli Stati vicini alla Siria direttamente interessati dal conflitto nel Paese mediorientale (Giordania, Turchia e Libano) nonché alcuni delegati di organizzazioni internazionali. Durante l’incontro si è discusso di un approccio comune per risolvere la crisi migratoria e delle soluzioni politiche al conflitto siriano. Infine è stata adottata una dichiarazione comune su principi, obiettivi e misure.

La Presidente della Confederazione ha ringraziato il Libano, la Giordania e la Turchia per l’impegno profuso a favore dei rifugiati nella regione. Ha sostenuto inoltre che la continuazione e l’intensificazione degli sforzi internazionali devono avvenire a tre livelli: anzitutto va rafforzato l’aiuto umanitario, aumentando in particolare i contributi finanziari alle organizzazioni internazionali e il sostegno agli Stati confinanti con la Siria e a quelli dei Balcani occidentali; in secondo luogo i Paesi europei devono mostrarsi solidali e assumersi responsabilità comuni, accogliendo tutti le persone bisognose di aiuto; infine è necessario un grande sforzo collettivo per trovare una soluzione politica al conflitto siriano. A tale proposito, Sommaruga ha affermato che la Svizzera è preoccupata dei vari interventi militari attualmente in corso in Siria.


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