Interessi e valori comuni: alla giornata degli imprenditori del Liechtenstein il consigliere federale Burkhalter parla degli approcci innovativi nella politica estera

Berna, Comunicato stampa, 09.05.2016

In occasione della giornata degli imprenditori del Liechtenstein, del distretto di Rheintal e della regione del Vorarlberg, il consigliere federale Didier Burkhalter ha presentato a Vaduz i modi e i mezzi con cui la Svizzera intende affrontare le sfide attuali e contribuire a plasmare il futuro. Il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha approfittato del proprio soggiorno nella capitale del Principato per tenere anche colloqui bilaterali con la ministra degli esteri del Liechtenstein Aurelia Frick e con il vicecapo del Governo Thomas Zwiefelhofer.

Il consigliere federale Didier Burkhalter è accolto a Vaduz dalla ministra degli esteri del Liechtenstein Aurelia Frick.
Il consigliere federale Didier Burkhalter è accolto a Vaduz dalla ministra degli esteri del Liechtenstein Aurelia Frick. © EDA

A Vaduz, in occasione dell’odierna giornata degli imprenditori del Liechtenstein, del Rheintal e del Vorarlberg, il consigliere federale Didier Burkhalter ha parlato degli approcci innovativi nella politica estera che consentiranno alla Svizzera di contribuire attivamente alla costruzione del futuro. All’evento, incentrato sul tema «Nuovi modelli d’impresa per raggiungere il successo», il consigliere federale ha spiegato come la caratteristica più innovativa della politica estera della Svizzera sia di non fondarsi solo su interessi interni, ma anche su valori intrinseci, e di coniugare questi due elementi. «Gli interessi (ossia sicurezza e benessere) possono essere salvaguardati al meglio solo promuovendo valori chiari (più pace, diritti umani, democrazia, meno povertà e un ambiente migliore)». La politica estera svizzera, ha proseguito Burkhalter, è inoltre vicina alle esigenze dei cittadini e questo le conferisce una forza «interiore». «È la nostra cultura politica a rendere la politica estera della Svizzera così unica e a far sì che possa essere rivolta al futuro, innovativa e creativa»: un approccio che, nel mondo di oggi, è più che mai necessario.

Il capo del DFAE ha illustrato i compiti della Svizzera basandosi sulle quattro priorità strategiche che la politica estera del nostro Paese perseguirà nei prossimi quattro anni:

1. mantenere buoni rapporti con l’UE e con gli Stati dell’UE/AELS e, in particolare, con i Paesi confinanti;
2. rafforzare ulteriormente le relazioni con i partner mondiali;
3. rafforzare l’impegno a favore della pace e della sicurezza;
4. contribuire allo sviluppo sostenibile e a promuovere la prosperità nel mondo. A tale proposito il consigliere federale Burkhalter ha descritto l’approccio innovativo svizzero nell’ambito della cooperazione internazionale: riunire in un quadro strategico comune gli strumenti dell’aiuto umanitario, della cooperazione allo sviluppo, della cooperazione con l’Europa dell’Est e della promozione della pace. Ciò permetterà di realizzare sinergie e di aumentare l’efficacia dell’impegno della Svizzera.

Il capo del DFAE ha inoltre ricordato che, per poter affrontare le sfide internazionali, è necessario collaborare con partner validi. Per esempio, nel contesto ONU, si potrebbero compiere passi importanti anche grazie alla stretta collaborazione con il Principato del Liechtenstein a favore dei diritti umani, della responsabilità internazionale («accountability») e della giurisdizione internazionale. Il Liechtenstein si rivela pertanto un partner chiave della Svizzera.

Colloqui bilaterali con rappresentanti del Governo

La cooperazione sul piano internazionale, come pure questioni bilaterali e la situazione in Europa, sono stati anche al centro dell’incontro tra il consigliere federale Burkhalter e la ministra degli esteri del Liechtenstein Aurelia Frick. La ministra degli esteri, della formazione e della cultura e il capo del DFAE hanno discusso dello stato dell’attuazione delle nuove disposizioni costituzionali sull’immigrazione. I colloqui hanno anche riguardato le possibili conseguenze di una limitazione numerica degli immigrati per il Liechtenstein, Stato membro dello Spazio economico europeo (SEE). Ogni giorno, circa 10 000 pendolari si recano dalla Svizzera in Liechtenstein per motivi di lavoro. Di questi, 3000 sono cittadini di un Paese dell’UE. Sono invece appena 400 i lavoratori frontalieri che dal Principato si spostano quotidianamente in Svizzera. Con l’attuazione del nuovo articolo costituzionale sull’immigrazione, il Consiglio federale persegue un duplice obiettivo: attuare il mandato sul controllo dell’immigrazione conferitogli dalla maggioranza dell’elettorato svizzero e garantire la continuazione della via bilaterale con l’UE. Il consigliere federale Burkhalter ha ribadito che una soluzione consensuale con l’UE nelle questioni migratorie garantirebbe anche la certezza del diritto.

Lo stato dell’attuazione delle nuove disposizioni costituzionali sull’immigrazione era il tema principale anche dell’incontro del consigliere federale Burkhalter con Thomas Zwiefelhofer, vicecapo del Governo e ministro della giustizia, dell’economia e degli interni del Principato del Liechtenstein.


Informazioni supplementari:

Relazioni bilaterali Svizzera – Liechtenstein
Allocuzione del Consigliere federale Didier Burkhalter a Vaduz (de)


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