Il capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) Beat Jans e il ministro francese dell'Interno Bruno Retailleau si sono detti soddisfatti della stretta cooperazione tra Svizzera e Francia in materia di sicurezza e migrazione, esprimendo la volontà di rafforzarla. Jans ha affermato che l'incontro è stato l'occasione per sviluppare ulteriormente le relazioni tra i due Paesi e affrontare insieme le sfide comuni.
Per quanto riguarda la sicurezza, i due Ministri hanno voluto sottolineare l'eccellente lavoro svolto dai servizi centrali e dalle unità d'intervento di entrambi i Paesi, nonché dal Centro franco-svizzero di cooperazione di polizia e doganale di Ginevra. Per contrastare l'evoluzione della criminalità transfrontaliera, ritengono entrambi necessario modernizzare l'Accordo - firmato nel 2007 - sulla cooperazione transfrontaliera in materia giudiziaria, di polizia e doganale; sostengono dunque i pertinenti lavori in corso, che dovrebbero concludersi nel 2025.
Considerata la crescente minaccia rappresentata dal crimine organizzato, il Capo del DFGP ha citato la strategia nazionale di lotta al crimine organizzato, che l'Ufficio federale di polizia fedpol elaborerà entro l'autunno 2025.
Entrambi si sono detti determinati ad affrontare le sfide migratorie a livello europeo. I due Paesi collaborano strettamente anche in materia di ritorno. Un piano d'azione comune concordato nel 2023 consente ad esempio di meglio identificare i soggiornanti irregolari. Il consigliere federale Beat Jans ha colto l'occasione per condividere l'esperienza della Svizzera nell'esecuzione degli allontanamenti.
Un altro tema affrontato durante l'incontro è stato quello della lotta contro il traffico di migranti. La Svizzera ha partecipato all'elaborazione di una nuova direttiva europea in materia volta a inasprire le sanzioni penali.
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