La consigliera federale Sommaruga al Consiglio GAI sulla lotta al terrorismo e la situazione migratoria nel Mediterraneo

Comunicato stampa, 14.09.2017

Berna, 14.09.2017 - Giovedì 14 settembre la consigliera federale Simonetta Sommaruga ha partecipato a Bruxelles all’incontro del Consiglio dei ministri della giustizia e degli affari interni dell’Unione europea (Consiglio GAI). Ha sottolineato l’importanza dello scambio di informazioni tra gli Stati nella lotta al terrorismo. In merito alla situazione migratoria nel Mediterraneo centrale, il capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) si è dichiarato favorevole a rafforzare la protezione dei migranti che si trovano in Libia e nei Paesi limitrofi. 

La consigliera federale Sommaruga al Consiglio GAI
La consigliera federale Sommaruga al Consiglio GAI © FDFA

La consigliera federale Simonetta Sommaruga, che è stata accompagnata da Hans‑Jörg Käser, presidente della Conferenza delle direttrici e dei direttori delle autorità cantonali di giustizia e polizia, ha aspramente condannato gli attentati del 17 agosto in Spagna e del 18 agosto in Finlandia. Visto che alcuni terroristi hanno soggiornato in altri Paesi europei, compresa la Svizzera, Sommaruga ha sottolineato che urge concedere agli Stati associati a Schengen, e quindi anche al nostro, un accesso diretto al sistema informativo di Europol (EIS). Oltre a rafforzare la cooperazione in materia di sicurezza all’interno dello spazio Schengen, un simile accesso colmerebbe anche gravi lacune.

Protezione dei migranti

I ministri hanno discusso anche dei recenti sviluppi nel Mediterraneo centrale. Nelle ultime settimane gli sbarchi sono notevolmente calati e conseguentemente anche i decessi in mare. La consigliera Sommaruga ha evidenziato che le priorità della Svizzera sono il salvataggio di vite umane e il rispetto dei diritti umani dei migranti. Ha poi aggiunto che il soccorso in mare e la sicurezza costiera secondo gli standard internazionali vanno certamente in tale direzione, ma occorre anche proteggere meglio i migranti in Libia e nei Paesi limitrofi. 

Gli Stati europei, ha osservato la Consigliera federale, hanno la responsabilità di fare qualcosa per queste persone e contro le cause della migrazione. Tra le altre cose, devono provvedere affinché l’Alto commissariato dell’ONU per i rifugiati (UNHCR) possa accedere ai campi dei profughi in Libia. Inoltre, insieme all’agenzia dell’ONU per la migrazione (Organizzazione internazionale per le migrazioni; OIM), devono sostenere il ritorno volontario dalla Libia e migliorare in generale la protezione dei migranti in fuga.

La Svizzera sostiene i progetti dell’OIM

La Svizzera sostiene diversi progetti condotti in Libia dall’OIM e volti sia a salvare vite umane sia ad agevolare il ritorno volontario nei Paesi di origine dei migranti bloccati nel Paese maghrebino. A tale scopo la formazione della guardia costiera libica deve per esempio assicurare che il soccorso in mare sia conforme agli standard internazionali e rispetti i diritti umani.

La consigliera federale Sommaruga ha inoltre accolto con favore l’intensificazione degli sforzi internazionali per il reinsediamento dei rifugiati che l’UNHCR ha riconosciuto come rifugiati in uno Stato terzo. Ha sottolineato che occorre parlare maggiormente di questa e di altre forme di migrazione legale dall’Africa all’Europa. La Svizzera dispone già di un programma di reinsediamento nell’ambito del quale accoglie regolarmente rifugiati, fino a fine agosto 2000 persone.

Incontri bilaterali

A margine del Consiglio GAI, la consigliera federale Sommaruga ha condotto colloqui bilaterali. Ha discusso con il ministro tedesco degli interni Thomas de Maizière e con quello italiano Marco Minniti, riallacciandosi agli scambi avvenuti durante gli incontri di marzo e luglio 2017 del gruppo di contatto sul Mediterraneo. I colloqui si sono concentrati sulle priorità del gruppo. A novembre la Svizzera ospiterà il terzo incontro, che si concentrerà in particolare sulla tutela dei diritti dei migranti.

Indirizzo cui rivolgere domande 
Servizio d'informazione DFGP, T +41 58 462 18 18

Pubblicato da 
Dipartimento federale di giustizia e polizia