Dalla strada alla ferrovia

Il pacchetto di accordi stabilito tra la Svizzera e l’Unione Europea nel 1999 comprendeva un compromesso sul transito delle merci. La Svizzera ha innalzato il limite del peso degli automezzi autorizzati all’utilizzo della propria rete stradale, incoraggiando allo stesso tempo il passaggio dalla strada alla ferrovia. Il limite, che si fissava precedentemente a 28 tonnellate, è stato gradualmente aumentato fino a raggiungere le 40 tonnellate nel 2005.

L’innalzamento del peso limite ha permesso ai grossi automezzi di non dovere più obbligatoriamente utilizzare le vie di transito francesi o austriache.

Per cercare di scoraggiare il passaggio degli automezzi pesanti sul suo territorio, la Svizzera ha introdotto nel gennaio 2001 una tassa sui veicoli pesanti calcolata in base al peso e alla distanza effettivamente percorsa.

Questa è parte della politica generale della Svizzera che mira a spostare il trasporto merci dalla strada alla ferrovia e che ha avuto un discreto successo. Nel 2007 la quota di merci pesanti trasportate su rotaia attraverso le Alpi ammontava al 64% – a differenza di Francia e Austria, dove la gran parte delle merci è stata trasportata su gomma. Il volume totale delle merci in attraversamento è in crescita, e l’aumento principale si registra nel «trasporto combinato», dove i carichi possono passare da un mezzo di trasporto ad un altro, come nel caso dei container che viaggiano al traino di automezzi o indifferentemente su rotaia.

Tasse

Grazie alla tassa sui mezzi pesanti, il numero di camion adibiti al trasporto merci attraverso le Alpi nel 2007 era diminuito di circa il 10% rispetto ai dati del 2000. Prima dell’introduzione della tassa, il numero di questi veicoli era in aumento. Nel 2000, sono transitati 1,4 milioni di automezzi, con un media di 5319 camion per giorno lavorativo. Nel 2007, gli automezzi erano 1,263 milioni. Ma, a causa della maggiore pesantezza di carichi trasportati, il tonnellaggio totale delle merci è aumentato del 5%.

L’autostrada viaggiante

Nel giugno 2001 è diventata operativa un’altra fase della politica delle ferrovie, con l’apertura dell’«autostrada viaggiante»: i camion vengono trasportati da appositi treni tra Germania ed Italia senza mai mettere ruota in suolo svizzero.

A lungo termine è previsto un progetto ancora più ambizioso finanziato in parte dalla tassa sui veicoli pesanti. La Svizzera sta costruendo trafori più profondi sotto le Alpi per la cosiddetta «nuova ferrovia transalpina» (NFTA) la cui galleria più lunga sarà di 57km. Il tunnel di base del Lötschberg di 34,6km, che rappresenta la prima fase del progetto, è stato aperto nel 2007.

La scommessa di incoraggiare la ferrovia alle spese della strada è avallata dalla costituzione svizzera. Una nuova clausola approvata per votazione popolare nel 1994 stabilisce che: «La capacità delle strade di transito nella regione alpina non può essere aumentata».