La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) dirige e sostiene, tra l’altro, progetti geografici speciali nell’ambito di programmi nazionali. I progetti sono direttamente o indirettamente in relazione con le regioni di montagna. Il programma «Central Asian Mountain Partnershi» – meglio conosciuto come CAMP – è un progetto a cui partecipa la DSC e il cui obiettivo a lungo termine è lo sviluppo delle regioni di montagna.
Il CAMP desidera trasmettere saperi e conoscenze nel settore dello sviluppo, così come promuovere sperimentazioni concrete. Intende inoltre garantire l’accesso a informazioni utili a tutti coloro utilizzano le risorse montane; l’idea è quella di favorire la partecipazione attiva tanto a livello di pianificazione, quanto di processo decisionale.
Questi sono solo alcuni esempi. Il comune denominatore di queste attività è quello di raggruppare e di indirizzare verso un unico traguardo, tutti gli sforzi dei diversi attori in campo. Gruppi locali, esperti nazionali ed internazionali così come organizzazioni governative devono, in comune, concentrarsi nello sviluppo sostenibile delle regioni di montagna.
Programmi di ricerca
Il Centre for Development and Environment (Centro per lo sviluppo e l’ambiente) – CDE – dell’Università di Berna ha condotto una ricerca in molte zone montane del mondo, che alimenta i progetti di aiuto.
Un programma di cinque anni in Nepal, terminato nel 1999, ha riguardato l’impatto del turismo sulle montagne dell’Himalaya. Tra gli aspetti presi in considerazione, è stato analizzato il modo in cui il turismo ha inciso sul tenore di vita delle comunità locali e quali effetti ha avuto sulle attività economiche. Nel quadro della ricerca sociologica, il programma ha esaminato anche il ruolo della donna nel turismo e l’impatto fisico del turismo sull’ambiente.
Uno degli studi, condotto ai piedi dell’Everest, ha riguardato la pressione sulle risorse naturali, quali riscaldamento e cucina, legata all’afflusso turistico. È stato scoperto che l’impiego di legname raddoppiava nella stagione escursionistica ed era necessario ricorrere a fonti alternative di energia per evitare il collasso dell’ecosistema.