![Sostenitori del presidente destituito Jose Manuel Zelaya sotto gli spari dell'esercito honduregno nel 2009](/content/dam/deza/Images/4-Themen-DEZA/2009_Honduras_laif_redux_Stephen_Ferry_01web.jpg/jcr:content/renditions/cq5dam.thumbnail.588.184.png)
L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico definisce la fragilità come la combinazione di un’esposizione a rischi e di una capacità insufficiente da parte di uno Stato, di un sistema o di una comunità di gestire, assorbire o attenuare questi rischi. La fragilità è generalmente considerata sotto varie dimensioni: economica, ambientale, politica, sociale e di sicurezza.
Gli attori internazionali definiscono «contesti fragili» quelle situazioni in cui le istituzioni statali sono deboli o instabili e dove povertà, violenza, corruzione e arbitrio politico fanno parte della quotidianità. Le strutture statali non possono o non vogliono assicurare le funzioni di base dello Stato negli ambiti della sicurezza, dello Stato di diritto e dei servizi pubblici. In questi Paesi manca spesso una relazione costruttiva tra le autorità e la popolazione.