A che cosa serve la clausola di salvaguardia nell’Accordo sulla libera circolazione delle persone? Che cosa simboleggia la bandiera europea? Qual è la differenza tra area di libero scambio e unione doganale? Le risposte a queste e ad altre domande forniscono informazioni sui molteplici rapporti che intercorrono tra la Svizzera, l’Europa e l’UE.
FAQ Politica europea
Politica europea della Svizzera
Dal 2002 è stata introdotta gradualmente la libera circolazione delle persone tra la Svizzera e gli Stati membri dell’UE. Prima di concedere la piena libertà di circolazione, la Svizzera può decidere, conformemente all’articolo 10 dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone (ALC), di mantenere alcune restrizioni sull’accesso al mercato del lavoro per dieci anni al massimo. La clausola di salvaguardia è un dispositivo che, in caso di flussi migratori eccezionalmente intensi da determinati gruppi di Paesi, consente al Consiglio federale di contingentare gli arrivi per un massimo di due anni.
Istituzioni, Agenzie, Organizzazioni
Il Consiglio europeo è il supremo organo di indirizzo politico dell’UE. È composto dai capi di Stato e di governo degli Stati membri nonché dal presidente del Consiglio europeo e dal presidente della Commissione europea. Il Consiglio d’Europa, invece, non è un’istituzione dell’UE ma un’organizzazione internazionale che ha sede a Strasburgo e si fonda sulla classica cooperazione internazionale.
La presidenza del Consiglio dell’UE viene assunta a turno per sei mesi da uno degli Stati membri. Lo Stato che svolge questa funzione presiede tutti gli incontri del consiglio dei ministri ad eccezione del consiglio dei ministri degli esteri e funge da mediatore tra gli Stati membri. In questo modo può fissare priorità tematiche e dare impulso alla politica dell’Unione. Rappresenta inoltre il Consiglio in altri organi dell’UE, nei confronti di Stati terzi nonché di organizzazioni internazionali e ha pertanto l’opportunità di mettere alla prova le proprie capacità diplomatiche e di consolidare il proprio ruolo all’interno della comunità internazionale.
Eurodac è la banca dati delle impronte digitali creata appositamente dall’UE per l’applicazione effettiva del regolamento Dublino e serve a registrare le impronte delle persone che richiedono l’asilo in uno degli Stati Dublino oppure che sono state fermate perché cercavano di introdursi illegalmente in uno di questi Stati. Attraverso un raffronto delle impronte digitali si cerca di impedire che le persone facciano richiesta d’asilo in più Stati Dublino. A determinate condizioni si può ricorrere al raffronto anche per prevenire, accertare o indagare reati di terrorismo o altri gravi crimini.
Storia dell'UE
La data della «Giornata dell’Europa» è legata alla dichiarazione Schuman: il 9 maggio 1950 l’allora ministro degli affari esteri francese Robert Schuman tenne un discorso a Parigi in cui delineava un nuovo modo di collaborazione politica in Europa. La sua idea era di creare un’organizzazione sovranazionale per centralizzare tutta la produzione di carbone e acciaio, al fine di scongiurare ulteriori guerre in Europa. Questa proposta è considerata la pietra angolare della costruzione dell’Unione europea come la conosciamo oggi.
Nel 1955 la bandiera è stata dichiarata emblema ufficiale del Consiglio d’Europa e nel 1986 è stata ripresa dalle istituzioni della Comunità europea. Le dodici stelle dorate disposte in cerchio su campo blu simboleggiano l’unità, la solidarietà e l’armonia tra i popoli d’Europa. Il numero 12, invariabile, non dipende dal numero di Stati membri, ma è simbolo di perfezione e completezza (sono 12, ad esempio, gli apostoli e i mesi dell’anno).
Questioni giuridiche
La Corte dell’Associazione europea di libero scambio (AELS) è responsabile della sorveglianza e dell’interpretazione dell’Accordo sullo Spazio economico europeo (SEE), a cui hanno aderito tre Stati AELS: Islanda, Liechtenstein e Norvegia. Non facendo parte del SEE, la Svizzera non è vincolata al relativo accordo e, di conseguenza, non è assoggettata nemmeno alla Corte AELS.
Con il recepimento automatico, gli atti normativi dell’UE acquisirebbero direttamente validità anche in Svizzera sin dalla loro entrata in vigore. Recepimento dinamico significa invece che la Svizzera si impegna, in linea di principio, a recepire gli atti normativi UE qualora essi siano rilevanti per un determinato accordo concluso con l’UE, ma decide autonomamente se recepirli o meno, nel rispetto del proprio ordinamento nazionale e dei processi democratici.
Non facendo parte dell’UE, in linea di principio la Svizzera non partecipa alle attività di legiferazione degli organi dell’UE. Nell’ambito di Schengen, tuttavia, in quanto membro associato la Svizzera può partecipare alle riunioni dei pertinenti comitati ed esprimersi su aspetti importanti, pur non potendo votare. Inoltre, nell’elaborazione di nuovi atti giuridici vengono coinvolti il più possibile anche esperti svizzeri.
In un’area di libero scambio come l’AELS gli Stati contraenti sono legati da un accordo di libero scambio volto a ridurre o a eliminare le barriere tariffarie e non tariffarie al commercio quali dazi doganali o contingenti. In un’unione doganale come l’UE, invece, oltre all’area di libero scambio gli Stati contraenti definiscono anche una tariffa doganale comune per l’importazione di beni da Stati terzi nonché una politica commerciale esterna comune.
È una procedura di composizione delle controversie volta a trovare una soluzione vincolante per le parti. Le parti possono definire congiuntamente il diritto applicabile, la composizione del tribunale e le regole procedurali. Il vantaggio principale è dato dal fatto che la decisione finale sull’oggetto della controversia è presa da un tribunale comune.
Un accordo di associazione disciplina la partecipazione di uno Stato terzo a una parte delle attività di un’organizzazione internazionale o sovranazionale, senza però che lo Stato ne diventi membro. La Svizzera partecipa agli accordi bilaterali di Schengen e di Dublino attraverso accordi di associazione all’UE. Nella fase di sviluppo della relativa legislazione, la Svizzera ha il diritto di essere consultata, ma non ha il diritto di codecisione. Ha tuttavia la facoltà di decidere se vuole o meno recepire un nuovo atto giuridico. Se rifiuta di recepire un nuovo atto giuridico, la Svizzera si adopererà, di concerto con l’UE, per trovare una soluzione. Se non si trova un’intesa entro il periodo stabilito, gli accordi di associazione di Schengen/Dublino cessano di applicarsi automaticamente.
«Memorandum of Understanding» (MoU) è la designazione talvolta scelta dai firmatari di un testo internazionale, per esempio un trattato da cui emanano diritti e doveri o una dichiarazione d’intenti di natura prettamente politica. Il contenuto del testo nel suo insieme e la volontà comune dei partner determinano se il testo è giuridicamente vincolante.