A Kos, il consigliere Jans ha visitato un centro d'asilo che rivestirà una funzione centrale nell'attuare le nuove procedure, alle frontiere esterne, previste dal patto europeo sulla migrazione e l'asilo. All'interno del centro, la Svizzera finanzia un progetto di assistenza in una «safe area» (zona protetta) dove i MNA sono alloggiati separatamente dagli adulti bisognosi di protezione. Il nostro Paese sostiene simili interventi nelle «safe areas» anche sulle isole di Chios, Leros e Samos. Attualmente soltanto il finanziamento svizzero garantisce l'assistenza ai MNA in tali zone.
Costante impegno svizzero
Dal 2022, nell'ambito del secondo contributo svizzero, la Svizzera sostiene in Grecia diversi progetti per migliorare la gestione della migrazione. Al momento sono in corso i negoziati sulla seconda fase del programma di cooperazione e il Capo del DFGP ne ha discusso ad Atene con il ministro greco responsabile per la migrazione Makis Voridis. Jans ha sottolineato che la Svizzera continuerà a concentrarsi sull'alloggio e l'assistenza dei MNA nonché sulla promozione dell'integrazione, aggiungendo che il Consiglio federale è inoltre favorevole alla partecipazione della Svizzera al meccanismo di solidarietà, previsto dal patto sulla migrazione e l'asilo, per sostenere i Paesi particolarmente sottopressione come la Grecia. Parallelamente il consigliere federale Jans ha nuovamente auspicato che la Grecia fornisca il suo contributo al ripristino completo del sistema Dublino.
Ad Atene il consigliere federale Jans ha fatto visita a Odyssea, l'organizzazione non governativa che, con il sostegno svizzero, organizza formazioni continue e seminari per richiedenti l'asilo e rifugiati al fine di agevolarne l'integrazione nel mercato del lavoro. I profughi possono inoltre approfittare della consulenza professionale e del collocamento.
Un Paese di transito alla frontiera esterna sottoposto a particolari sfide
All'inizio del suo viaggio di tre giorni, il consigliere federale Beat Jans ha incontrato a Sofia, la capitale del Paese, il ministro degli interni della Bulgaria Daniel Mitov per una visita di lavoro durante la quale si è discusso di collaborazione in materia di polizia, con particolare attenzione al traffico di esseri umani, e delle attuali sfide migratorie. Come Paese di transito alla frontiera esterna, anche la Bulgaria è particolarmente impegnata nell'attuare il patto europeo sulla migrazione e l'asilo.
Con il vice primo ministro Tomislav Donchev, il Capo del DFGP ha discusso del programma previsto dal secondo contributo svizzero. Jans e Donchev hanno concordato i settori legati alla migrazione nei quali la Svizzera e la Bulgaria intendono collaborare. A cena Jans ha incontrato alcune organizzazioni internazionali e della società civile per conoscere anche la loro opinione sulla situazione dei profughi alla frontiera esterna Schengen della Bulgaria.
Il consigliere federale Jans si è recato anche presso il valico stradale più importante della frontiera esterna Schengen, Kapitan Andreevo, al confine tra Turchia, Bulgaria e Grecia. Infine la delegazione svizzera ha visitato la «safe area» per i MNA di Harmanli, il centro di accoglienza più grande della Bulgaria, il cui arredamento e riattamento sono stati finanziati dalla Svizzera nel quadro del Rapid Response Fund del secondo contributo svizzero. Qui i richiedenti l'asilo minorenni non accompagnati non solo sono alloggiati ma ricevono anche assistenza medica, consulenza giuridica e tutela.
Ruolo chiave nell'attuazione del patto europeo sulla migrazione e l'asilo
Nell'ambito del secondo contributo svizzero, il nostro Paese sostiene la Bulgaria e la Grecia, due Paesi lungo la frontiera esterna Schengen con un ruolo chiave nell'attuare il patto europeo sulla migrazione e l'asilo che prevede un meccanismo di solidarietà volto a sgravare i Paesi particolarmente sottopressione. La scorsa settimana il Consiglio federale ha preso una decisione di principio secondo cui anche la Svizzera parteciperà al meccanismo di solidarietà.
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