Secondo contributo svizzero ad alcuni Stati membri dell’UE
Il secondo contributo svizzero è un investimento nella sicurezza, nella stabilità e nella prosperità dell’Europa. Mira a rafforzare la coesione nel continente e a fornire sostegno ai Paesi che devono affrontare sfide migratorie di portata eccezionale. Grazie al secondo contributo, inoltre, la Svizzera consolida e approfondisce le relazioni bilaterali con i Paesi partner dell’UE e con l’intera UE.
Il secondo contributo ha un valore totale di 1,302 miliardi di franchi svizzeri, pari all’importo del precedente contributo all’allargamento, e dura dieci anni, fino al 3 dicembre 2029. È composto da un credito quadro «coesione», a disposizione dei Paesi dell’UE-13, e da un credito quadro «migrazione», a disposizione dei Paesi dell’UE-27.
Con il credito quadro «coesione» la Svizzera ha destinato 1,102 miliardi di franchi svizzeri ai 13 Stati che hanno aderito all’Unione europea dal 2004, vale a dire Bulgaria, Cechia, Cipro, Croazia, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Ungheria (UE-13). I Paesi dell’UE-27 hanno a disposizione 200 milioni di franchi svizzeri grazie al credito quadro «migrazione». I fondi saranno stanziati nel quadro di programmi nazionali di cooperazione e di un Rapid response fund. Il credito quadro «migrazione» sarà utilizzato in due fasi (2022-2026 e 2025-2029); nella prima fase la Svizzera collaborerà con Grecia, Italia e Cipro.
Il secondo contributo è stato approvato dal Parlamento svizzero il 3 dicembre 2019 ed erogato il 30 settembre 2021. Il 30 giugno 2022, Svizzera e UE hanno firmato a Bruxelles un memorandum d’intesa (MoU) che precisa i parametri cardine del contributo, quali l’importo, la sua distribuzione tra i Paesi partner, le priorità tematiche nonché i principi alla base della cooperazione e dell’attuazione.