A Malta il presidente della Confederazione Svizzera firma un accordo sull’attuazione del secondo contributo svizzero
Durante una visita ufficiale a Malta, il 18 novembre 2022 il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha incontrato il ministro degli affari esteri Ian Borg. I colloqui si sono concentrati sulle relazioni bilaterali, sui seggi non permanenti della Svizzera e di Malta in seno al Consiglio di sicurezza dell’ONU e sulla cooperazione in campo digitale. In tale occasione è stato inoltre firmato l’accordo con Malta sull’attuazione del secondo contributo svizzero.
«L’accordo di attuazione del secondo contributo svizzero offre l’opportunità di rafforzare le relazioni bilaterali tra la Svizzera e Malta», ha dichiarato con soddisfazione il presidente della Confederazione al momento della firma al fianco del ministro degli affari esteri maltese Ian Borg. L’accordo, che rientra nel quadro del secondo contributo svizzero ad alcuni Stati membri dell’UE, definisce le priorità tematiche della collaborazione e permetterà di finanziare progetti per un ammontare di 3,56 milioni di franchi fino al 2029. La Svizzera e Malta collaborano principalmente nel campo della salute cardiovascolare.
All’ordine del giorno dei colloqui vi erano anche le relazioni tra la Svizzera e l’Unione europea. A questo proposito, il presidente della Confederazione Cassis ha ricordato gli intensi colloqui esplorativi attualmente in corso, con i quali il Consiglio federale intende stabilizzare e sviluppare la via bilaterale con l’UE.
La Svizzera e Malta nel Consiglio di sicurezza dell’ONU
Nei colloqui tra il presidente Cassis e il ministro Borg si è anche discusso del Consiglio di sicurezza dell’ONU. Come la Svizzera, anche Malta occuperà un seggio non permanente in seno al Consiglio di sicurezza per il periodo 2023-2024. In questo contesto Malta rappresenta un partner importante ai fini dell’impegno della Svizzera a favore della pace e della sicurezza. I due Paesi collaborano in particolare per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici come cause di conflitti e per promuovere il ruolo delle donne in quanto artefici della pace.