L’ormai consueto appuntamento, ospitato quest’anno dall’Università della Svizzera italiana (USI) e realizzato in collaborazione con il Municipio di Lugano e il Canton Ticino, ha riunito rappresentanti di alto livello degli ambienti economici, giornalistici, politici, scientifici e culturali dei due Paesi, chiamati a discutere su temi di comune interesse e sugli sviluppi della situazione internazionale e bilaterale.
Aperta il 9 ottobre da una sessione pubblica in cui hanno preso la parola il Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Angelino Alfano e il Capo del Dipartimento federale degli affari esteri Didier Burkhalter, la due giorni di colloqui bilaterali ha avuto a oggetto quattro grandi tematiche di comune interesse: Promozione dell’italiano come compito comune di Svizzera e Italia; Migrazioni: accoglienza e integrazione; Industria 4.0; Trasporti.
In materia di promozione dell’italiano, si è anzitutto sottolineata la necessità di curare la qualità della lingua all’interno dei rispettivi confini nazionali, ponendo un argine al dilagare di anglismi e forestierismi. Essenziale è altresì la promozione dell’italianità all’estero: si auspica una maggiore presenza in ambito scolastico e più sinergia tra i due Stati e le associazioni culturali coinvolte. In questo contesto, è fondamentale consolidare le cattedre di italianistica nelle università svizzere. Il valore dell’italiano non si limita ai riferimenti che questo veicola nell’arte, nella cucina o nel design, ma si estende alla sua utilità come idioma di contatto per gli scambi commerciali tra i due Paesi. Per definire gli ambiti di cooperazione nella promozione della lingua e della cultura italiane, sarebbe di estrema utilità la sottoscrizione di una Convenzione bilaterale Italia – Svizzera.
In tema di migrazione, i partecipanti hanno posto a confronto le diverse realtà e le politiche d’integrazione attuate nei due Paesi, sia ad opera delle autorità nazionali e locali, che della società civile. Sono emerse le comuni difficoltà nell’inserimento lavorativo e sociale dei richiedenti asilo, anche a causa di un’informazione non sempre adeguata da parte dei mezzi di comunicazione. Per rispondere in maniera adeguata agli attuali flussi provenienti dalla sponda sud del Mediterraneo, i partecipanti hanno rimarcato l’importanza di corridoi umanitari che consentano ai richiedenti asilo di spostarsi in sicurezza. Quanto ai cosiddetti migranti economici, si è ipotizzato che i regimi di migrazione temporanea (stagionale e circolare) possano costituire una valida cornice legale.
Le tecnologie digitali si innestano in un contesto favorevole agli scambi transfrontalieri, già superiori ai 30 miliardi di euro, promettendo di offrire nuove opportunità grazie all’integrazione e alla trasformazione delle filiere produttive. Diversi i suggerimenti emersi dal gruppo di lavoro Industria 4.0 per valorizzarle al meglio. Tra questi: potenziare la collaborazione nell’ambito dei programmi esistenti per il finanziamento della ricerca; unire gli sforzi perché l’Industria 4.0 si faccia spazio nei futuri programmi quadro dell’Ue; aumentare i programmi transfrontalieri di alternanza istruzione-lavoro; mappare conoscenze, competenze e brevetti tra i due paesi in modo da evidenziare le opportunità esistenti; lavorare in comune sulle potenzialità insite nei dati resi disponibili dalle nuove tecnologie; potenziare il coinvolgimento delle PMI garantendo loro un maggiore accesso alle tecnologie avanzate; migliorare la percezione reciproca dei due paesi; semplificare la burocrazia.
Nell’ambito dei trasporti, si sono presi in esame gli ultimi sviluppi relativi al trasporto su gomma, marittimo e ferroviario, individuando in quest’ultimo il settore principe in un’ottica di interscambio bilaterale. Si è sottolineato come la visione strategica di lungo periodo debba essere chiara e condivisa in ambito europeo e macroregionale, pur non potendo prescindere da obbiettivi a più breve termine. Tra questi figura l’armonizzazione burocratica e tecnica, che diversi operatori individuano come presupposto irrinunciabile per una marcata riduzione dei costi e un servizio più efficiente. La creazione di nuove infrastrutture è essenziale, ma deve andare di pari passo con lil varo di normative più chiare e puntuali in ambito nazionale ed europeo, prevedendo standard per l’intera Europa. La questione ecologica ha notevole rilevanza, specie per quanto concerne le politiche fiscali (sussidi e accise). Al riguardo, si rileva come il governo italiano abbia adottato una politica contraddittoria, sussidiando l’utilizzo dei combustibili fossili. Anche per questo, la “cura del ferro” presentata Ministro Delrio è stata recepita positivamente al fine di un miglior coordinamento in materia ferroviaria.
Le risultanze dei gruppi di lavoro, svoltisi a porte chiuse in base alla regola di Chatham house, sono stati illustrati e dibattuti nella plenaria pubblica di chiusura svoltasi il 10 ottobre nell’auditorium dell’USI. Resoconti esaustivi dei lavori saranno presto disponibili sui siti Internet degli enti organizzatori.