Il Marocco è regolarmente colpito da terremoti, inondazioni e smottamenti del terreno, che provocano danni molto importanti sia a livello umano sia materiale nelle medine, antichi quartieri caratterizzati da vecchie abitazioni attaccate le une alle altre o separate da stretti vicoli. Questa struttura urbana rende difficoltoso il lavoro dei gruppi di soccorso professionisti che faticano a raggiungere le vittime con la rapidità necessaria.
Il principio dei soccorritori volontari mira a reagire a eventuali ritardi delle operazioni di salvataggio ufficiali. Concretamente, alcuni abitanti dei quartieri sono formati a intervenire prontamente in caso di crisi. Le esperienze del passato dimostrano, ad esempio, che in caso di terremoto la maggior parte dei superstiti sono stati salvati da vicini, da passanti o da familiari prima dell’arrivo delle squadre di soccorso professioniste.
Purtroppo, queste persone non sanno praticamente niente dei metodi e degli strumenti utilizzati per le operazioni di salvataggio. Per fare fronte a queste situazioni occorre quindi procedere alla loro formazione e al loro equipaggiamento.
800 volontari formati
In collaborazione con la Protezione civile marocchina, dal 2012 la DSC ha formato più di 800 volontari (il 40 % dei quali donne) nelle città di Fès, Meknes e Sefrou. Attualmente il progetto viene realizzato a Tangeri e a Casablanca.
Dopo il reclutamento, i volontari seguono una formazione intensa che li sensibilizza ai rischi legati alle catastrofi. I corsi trattano anche il sostegno psicologico da apportare alle vittime, le nozioni di base della lotta agli incendi, il pronto soccorso, la localizzazione e il salvataggio. L’insegnamento della teoria è integrato da numerose esercitazioni pratiche.
Dotazione di materiale
I soccorritori volontari ricevono inoltre in dotazione materiale di soccorso di prima necessità (uniforme, guanti, pompa idraulica, estintori, valigetta di pronto soccorso ecc.) che devono conservare a casa. Materiale supplementare è depositato in contenitori posti in ogni medina. Installati in luoghi sicuri e accessibili, i contenitori servono allo stesso tempo da base operativa in caso di catastrofe.
Un dispositivo che ha dato risultati
Una volta formati ed equipaggiati, i volontari diventano elementi indispensabili della catena di salvataggio. Nel 2014 sono intervenuti a numerose riprese in seguito a incendi e inondazioni. In caso di catastrofi di grandi dimensioni, potranno fornire un appoggio prezioso per le unità di ricerca e di salvataggio della protezione civile marocchina. La DSC ha ormai affidato la responsabilità e la gestione del progetto alle autorità marocchine.
Estensione ad altre medine del Regno del Marocco
Grazie alla grande popolarità dell'impegno dei soccorritori volontari, il Ministero dell'interno marocchino ha deciso di ampliare il progetto ad altre medine e città del Paese. La DSC sostiene le autorità nazionali affinché questo principio venga ancorato a livello istituzionale in tutto il Regno.