Rapporto sul diritto internazionale umanitario: la Svizzera dà il buon esempio

Il 12 agosto 2020 il Consiglio federale ha adottato un rapporto volontario sull’attuazione del diritto internazionale umanitario da parte della Svizzera. Il nostro Paese vuole dare così il buon esempio e incoraggiare altri Stati a fare lo stesso per alimentare il dialogo intergovernativo e migliorare la protezione delle vittime dei conflitti in tutto il mondo.

Questo rapporto volontario valuta le buone prassi e le principali sfide nell'attuazione del diritto internazionale umanitario da parte della Svizzera. @ DFAE

A distanza di 71 anni dall’adozione delle Convenzioni di Ginevra – il 12 agosto 1949 – la Svizzera è uno dei primi Stati a compiere questo passo. Questo rapporto volontario valuta le buone prassi e le principali sfide nell'attuazione del diritto internazionale umanitario da parte della Svizzera. «Vogliamo inviare un segnale forte alla comunità internazionale, dimostrando che la Svizzera continua a credere fermamente nel diritto internazionale umanitario, anche se la sua applicazione diventa sempre più difficile», spiega il consigliere federale Ignazio Cassis in un'intervista rilasciata in occasione della pubblicazione del rapporto.

Il rapporto volontario valuta le buone pratiche e le principali sfide legate all’attuazione del diritto internazionale umanitario da parte della Svizzera. Fornisce inoltre al Comitato interdipartimentale per il DIU una base di riferimento per un piano d’azione contenente misure concrete tese a rafforzare l’impegno a favore del diritto internazionale umanitario. La Svizzera è uno dei primi Paesi ad aver compiuto questo passo. Il piano d’azione prevede ad esempio che la Svizzera contribuisca a chiarire l’applicazione del diritto internazionale umanitario alle nuove tecnologie. Nell’ambito della sua candidatura a un seggio nel Consiglio di sicurezza dell’ONU, la Svizzera promuoverà inoltre il corretto trattamento del diritto internazionale umanitario in seno a questo organo.

Sulla base di una risoluzione dei rappresentanti degli Stati firmatari delle Convenzioni di Ginevra

La politica estera e quella interna sono intrinsecamente legate. La politica estera della Svizzera si fonda su un dialogo democratico con gli attori nazionali. Il Consiglio federale intende mantenere il dialogo sul diritto internazionale umanitario con il Parlamento, i media, gli ambienti accademici, le organizzazioni non governative e i cittadini e le cittadine svizzeri. La politica del Consiglio federale in materia di diritto internazionale umanitario rispecchia i valori del nostro Paese.

Vogliamo inviare un segnale forte alla comunità internazionale, dimostrando che la Svizzera continua a credere fermamente nel diritto internazionale umanitario, anche se la sua applicazione sta diventando sempre più difficile.
Il consigliere federale Ignazio Cassis

Alla fine del 2019 si è tenuta a Ginevra la 33a Conferenza internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, durante la quale i componenti del Movimento e i rappresentanti degli Stati firmatari delle Convenzioni di Ginevra hanno adottato una risoluzione comune («Bringing international humanitarian law home») per migliorare l’attuazione del diritto internazionale umanitario a livello nazionale.

Scambio intergovernativo di buone pratiche e misure

La pubblicazione da parte degli Stati di rapporti volontari sull’attuazione a livello nazionale del diritto internazionale umanitario è uno strumento per tradurre nella pratica la risoluzione comune. In apertura della Conferenza, il consigliere federale Ignazio Cassis si è pronunciato a nome della Svizzera a favore del rafforzamento del diritto internazionale umanitario e ha annunciato la pubblicazione del primo rapporto volontario della Svizzera, esortando gli altri Paesi a fare lo stesso.

Il diritto internazionale umanitario non può essere considerato solo una buona cosa. Deve essere applicato, altrimenti la credibilità e l'attuazione risulteranno indebolite.
Il consigliere federale Ignazio Cassis

Questi rapporti favoriscono il dialogo tra gli Stati sulle migliori pratiche e sulle misure necessarie per migliorare l’attuazione del diritto internazionale umanitario. «Il diritto internazionale umanitario non può essere considerato solo una buona cosa. Deve essere applicato, altrimenti la credibilità e l'attuazione ne risulteranno indebolite. Questo rapporto volontario vuole mostrare come agiamo. Naturalmente possiamo sempre fare meglio, ma vale la pena impegnarsi», sottolinea il consigliere federale Ignazio Cassis.

Garantire un minimo di umanità nei conflitti

Il rispetto, il rafforzamento e la promozione del diritto internazionale umanitario sono obiettivi prioritari della politica estera della Svizzera, che grazie alla sua neutralità, alla sua tradizione umanitaria e al suo statuto di Stato depositario delle Convenzioni di Ginevra può svolgere un ruolo importante in questo contesto. Ginevra, da lunga data centro storico dell’aiuto umanitario, è oggi la capitale mondiale dell’azione umanitaria. La prima Convenzione di Ginevra fu formulata nel 1864 su iniziativa del Governo svizzero. Le Convenzioni di Ginevra e i relativi Protocolli aggiuntivi sono pilastri fondamentali del diritto internazionale umanitario. Oggi celebriamo il 71° anniversario dell’adozione delle quattro Convenzioni di Ginevra del 1949.

Il diritto internazionale umanitario mira a salvare vite umane, ad alleviare le sofferenze e a preservare un minimo di umanità nei conflitti armati. Protegge le persone che non partecipano, o non partecipano più, alle ostilità e limita i mezzi e i metodi bellici negli scontri armati. Il diritto internazionale umanitario è generalmente rispettato, ma ci sono ancora troppe eccezioni: esecuzioni di civili, bombardamenti di ospedali, torture, carestie e così via. Le violazioni del diritto internazionale umanitario hanno conseguenze umanitarie inaccettabili. Promuoverne il rispetto è quindi ancora più importante.

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