Le relazioni bilaterali al centro della politica economica esterna

Comunicato stampa, 09.01.2013

Berna, Il 9 gennaio 2013 il Consiglio federale ha approvato il rapporto sulla politica economica esterna 2012. Dedicando il capitolo introduttivo all’importanza delle nostre regioni di frontiera per quanto riguarda la politica economica esterna e di promozione della piazza economica, ha ribadito la sua intenzione di rafforzare la collaborazione transfrontaliera nelle regioni di confine. Secondo il Consiglio federale ciò rappresenta uno strumento importante per avere buoni rapporti con i Paesi limitrofi e con l’Unione europea. Attraverso gli accordi di libero scambio con Stati non membri dell’UE sono stati conseguiti altri progressi. Nell’anno in rassegna le questioni relative alla sostenibilità e alle materie prime hanno continuato ad acquisire importanza nella politica economica esterna. Inoltre, sono stati confermati l’orientamento strategico e la base finanziaria della cooperazione internazionale allo sviluppo.

Il capitolo introduttivo mostra che intratteniamo e curiamo intense relazioni economiche con le aree confinanti dei Paesi limitrofi, pertanto le regioni di frontiera forniscono un contributo importante al rafforzamento della piazza economica svizzera. Una buona collaborazione tra le regioni di confine è determinante per le relazioni con i Paesi confinanti e con l'UE. Per il Consiglio federale, la qualità e la competitività della piazza economica, il mercato del lavoro, l'economia esterna, l'infrastruttura nonché la formazione, la ricerca e l'innovazione costituiscono i principali ambiti d'intervento della Confederazione per lo sviluppo economico delle regioni di frontiera.

Ampliamento dell'accesso al mercato in condizioni più difficili
Le relazioni bilaterali Svizzera-UE sono state caratterizzate - oltre che dalla crisi monetaria e del debito -  dall'elaborazione, da parte della Svizzera, di proposte per risolvere le questioni istituzionali. Tra queste ultime rientrano l'evoluzione dell'acquis comunitario degli accordi, l'interpretazione uniforme degli accordi, i meccanismi di vigilanza e attuazione nonché la composizione delle controversie. Le soluzioni concrete per tali questioni istituzionali contenute nel dossier sull'elettricità permetteranno di creare un modello per futuri accordi di accesso al mercato (ad es. agricoltura, sicurezza alimentare, sicurezza dei prodotti e sanità pubblica, sicurezza dei prodotti chimici). Per quanto riguarda la fiscalità delle imprese è stato avviato il dialogo. Inoltre l'UE ha chiesto alla Svizzera l'avvio di trattative per estendere l'accordo sulla libera circolazione delle persone alla Croazia. Il 7 dicembre 2012 il Consiglio federale ha definito il mandato negoziale e lo ha sottoposto per consultazione alle Commissioni della politica estera delle Camere federali, ai Cantoni e alle parti sociali.

Per quanto concerne gli accordi di libero scambio con Stati al di fuori dell'UE, sono entrati in vigore gli accordi AELS con Ucraina, Montenegro e Hong Kong. Sono invece proseguiti i negoziati bilaterali con la Cina e i negoziati dell'AELS con Bosnia-Erzegovina, India, Indonesia, Stati dell'America centrale e Unione doganale Russia-Bielorussia-Kazakistan. Di recente sono state avviate le trattative con il Vietnam e la Malesia per un accordo di libero scambio nell'ambito dell'AELS. Anche lo sviluppo degli accordi esistenti ha assunto maggior importanza. Va tuttavia rilevato che trovare un equilibrio degli interessi nelle trattative con i Paesi emergenti diventa sempre più difficile.

Dopo le difficoltà di concludere il ciclo di Doha in tempo utile, attualmente nell'ambito dell'OMC si cerca un accordo soprattutto nel settore della facilitazione degli scambi. A livello plurilaterale è stata approvata formalmente la versione modificata dell'accordo sugli appalti pubblici. Sono in corso i primi dibattiti sull'estensione dell'accordo dell'OMC sulla liberalizzazione delle tecnologie dell'informazione e in vista di un eventuale accordo plurilaterale sui servizi. Infine, con l'adesione della Russia l'OMC ha acquisito un nuovo membro importante.

Approfondimento della discussione sui temi della sostenibilità e delle materie prime
In occasione della conferenza degli Stati contraenti tenutasi a Doha nel dicembre 2012, la Svizzera si è impegnata a ridurre le emissioni di CO2 in un secondo periodo del Protocollo di Kyoto. Per quanto riguarda le imprese attive a livello multinazionale sono in corso i lavori per promuovere l'applicazione delle linee guida dell'OCSE aggiornate nel 2011 per le imprese multinazionali. L'obiettivo primario è la riorganizzazione pianificata del Punto di contatto nazionale (PCN). Per esaminare la sostenibilità sociale ed ecologica degli affari, nel 2013 l'assicurazione svizzera contro i rischi delle esportazioni (ASRE) si atterrà agli standard rielaborati dell'OCSE e della Società finanziaria internazionale (IFC).

Per quanto riguarda l'accesso alle materie prime, a livello multilaterale la Svizzera punta in particolare al rispetto degli impegni internazionali. Nel programma di cooperazione allo sviluppo economico contribuisce a migliorare i presupposti nei Paesi in via di sviluppo affinché le entrate dei governi derivanti dalle materie prime possano essere impiegate per misure di promozione dello sviluppo. Inoltre, la Svizzera sostiene le iniziative internazionali a favore di pratiche responsabili da parte delle imprese attive nell'estrazione di materie prime.

Conferma dell'orientamento strategico e della base finanziaria per la collaborazione internazionale
Nell'anno in rassegna il Parlamento ha approvato il messaggio concernente la cooperazione internazionale 2013-2016 (Segreteria di Stato SECO e Direzione dello sviluppo e della cooperazione DEZA). Per i prossimi quattro anni sono dunque stati stabiliti l'orientamento strategico e la base finanziaria per le attività della cooperazione internazionale allo sviluppo ed è stata confermata l'importanza delle misure di politica economica e commerciale a favore dei Paesi in via di sviluppo più avanzati e della cooperazione con l'Europa dell'est. Nei progetti bilaterali e nella collaborazione con le banche multilaterali di sviluppo viene data la priorità all'economia verde, alle imposte e allo sviluppo nonché alla creazione di posti di lavoro.

Il capitolo introduttivo e il compendio del rapporto vengono pubblicati in Internet anche in inglese.

Indirizzo cui rivolgere domande:

Christian Etter,
SECO,
Ambasciatore e Delegato del Consiglio federale agli accordi commerciali,
Capo dei servizi specializzati Economia esterna,
tel. 031 324 08 62

Hervé Lohr,
SECO,
caposettore Diritto economico internazionale,
031 324 08 40

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