Sia l'UE che la Svizzera riconoscono la necessità e la responsabilità di proteggere il clima e l'ambiente in modo sostenibile. Esse assumono pertanto posizioni analoghe nella ricerca di soluzioni globali in occasione di conferenze internazionali sullo sviluppo sostenibile e sul cambiamento climatico.
Per meglio preservare le risorse naturali del continente europeo, gli Stati membri dell’UE si sono dotati nel corso degli anni di un’importante legislazione in materia ambientale. Ad esempio, sono state varate leggi quadro europee al fine di migliorare la qualità dell’aria e dell’acqua, favorire il riciclaggio dei rifiuti, ridurre le emissioni di CO2 dovute al trasporto o imporre limitazioni alla caccia di uccelli migratori.
Con l'European Green Deal, a fine 2019 la Commissione europea ha presentato la tabella di marcia per un'economia sostenibile nell'UE. La Svizzera condivide molti degli obiettivi di sviluppo sostenibile contenuti nella tabella di marcia, in particolare l'assunzione di un ruolo guida nella lotta contro i cambiamenti climatici. Nelle loro rispettive politiche in materia di sostenibilità, ambiente, energia e clima, la Svizzera e l'UE si sono fissate delle ambizioni generalmente equivalenti.
La Svizzera e l'UE hanno firmato un accordo per collegare i loro sistemi di scambio di emissioni di CO2 (ETS) in novembre 2017. Esso è entrato in vigore all'inizio del 2020.
Agenzia europea dell’ambiente di Copenaghen
Sebbene la Svizzera disponga nella maggior parte dei casi di propri standard in materia di tutela ambientale, il settore industriale locale segue da vicino l’evoluzione delle norme applicabili ai prodotti nell’UE. È d'altronde nell’interesse della Svizzera scambiare dati comparabili sullo stato dell’ambiente con i Paesi confinanti. Questo è il motivo che nel 2004 ha spinto la Svizzera a concludere un accordo con l’UE sulla partecipazione all’Agenzia europea dell’ambiente. Questa istituzione ha sede a Copenaghen e si occupa della raccolta e dell’analisi dei dati sullo stato dell’ambiente in Europa.