Il secondo contributo svizzero è un elemento importante della politica europea della Svizzera, mediante il quale il nostro Paese contribuisce alla promozione della coesione e della stabilità in Europa, oltre a rafforzare e approfondire le relazioni bilaterali con gli Stati partner. Il contributo, pari a 1302 milioni CHF, rappresenta un sostegno ai Paesi che hanno aderito all’UE dal 2004 (UE-13) o che devono far fronte a importanti flussi migratori, e verrà concesso fino al 2029. L’intento è ridurre le disuguaglianze economiche e sociali sul continente europeo e promuovere misure che contribuiscano alla gestione dei movimenti migratori.
Il 30 giugno 2022, la Svizzera e l'UE hanno firmato un memorandum d'intesa (Memorandum of Understanding, MoU), giuridicamente non vincolante, concernente il secondo contributo svizzero. Il MoU disciplina i punti chiave del secondo contributo svizzero, tra cui l’importo, la ripartizione tra i Paesi partner, le priorità tematiche, determinati principi di cooperazione e l’attuazione.
I fondi del contributo svizzero non confluiscono tuttavia nel bilancio dell’UE ma sono stanziati direttamente a favore di progetti e programmi nei Paesi partner. A tal fine, la Svizzera ha concluso con questi ultimi degli accordi bilaterali di attuazione, riguardanti le priorità tematiche specifiche di ciascuno di essi. Queste priorità costituiscono il quadro di riferimento per i programmi e i progetti che verranno attuati in stretta collaborazione tra la Svizzera e i Paesi in questione.