Nel nuovo accordo tra la Svizzera e l’OIL, finalizzato a garantire una politica elvetica coerente nei confronti dell’OIL e dei suoi programmi, sono definite le priorità strategiche del nostro Paese per le attività congiunte di cooperazione allo sviluppo. L’accordo concretizza la strategia nei confronti dell’OIL adottata dalla Svizzera e dalle parti sociali nel 2013.
Il testo, che sostituisce quello del 2016, tiene inoltre conto dei cambiamenti contestuali della cooperazione allo sviluppo, in particolare dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile, della Dichiarazione del centenario dell’OIL per il futuro del lavoro e della crisi globale dell’occupazione causata dalla pandemia di coronavirus.
Il presidente ha anche annunciato l’adesione della Svizzera all’«Alleanza 8.7», una piattaforma mondiale che, in conformità con l’obiettivo di sviluppo 8.7 dell’agenda dell’ONU, punta a migliorare lo stato delle conoscenze negli ambiti del lavoro minorile, del lavoro forzato e della tratta di esseri umani, nonché a favorire una maggiore cooperazione e promuovere misure appropriate. Con questa adesione la Svizzera mantiene una promessa fatta durante l’Anno internazionale per l’eliminazione del lavoro minorile.
A livello bilaterale, il direttore generale Ryder e il presidente Parmelin hanno discusso di come proseguire la cooperazione tecnica nella lotta contro il lavoro minorile, il lavoro forzato e la tratta di esseri umani e di come affrontare la crisi globale dell’occupazione.
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