Svizzera, India e Cuba sviluppano un tipo di cemento a bassa impronta di CO2

La produzione del cemento è responsabile del 5‑8% circa delle emissioni globali di CO2 generate dall’uomo. Il settore cementizio può contribuire in maniera decisiva a proteggere l’ambiente e contenere i cambiamenti climatici. È questo l’obiettivo perseguito da Svizzera, Cuba e India nel progetto Low Carbon Cement (LCC, cemento a bassa impronta di carbonio). Nell’ambito del progetto, avviato all’inizio del 2013, viene prodotto e testato un cemento a basse emissioni di CO2 chiamato LC3. La DSC sostiene questa collaborazione trilaterale. Lo scopo è definire uno standard per il cemento a basso impatto ambientale e far conoscere il prodotto.

Collaborazione intensa con il settore economico

Il progetto è posto sotto la direzione del Politecnico federale di Losanna, ma i tre Paesi coinvolti partecipano a pari titolo alla ricerca e alla sperimentazione scambiandosi risultati, dati, conoscenze e tecnologie. «La collaborazione con il settore economico è molto intensa», spiega Mirjam Macchi Howell, incaricata del Programma globale Cambiamento climatico della DSC. «È fondamentale per l’affermarsi dell’LC3 nell’industria cementizia». Agli incontri del comitato di gestione partecipano regolarmente anche rappresentanti dell’economia. 

La Svizzera fornisce sostegno finanziario e mette a disposizione il proprio know-how contribuendo a un proficuo scambio tra Cuba e India. In questo modo promuove la collaborazione tra due Paesi dell’emisfero meridionale favorendo la cosiddetta cooperazione Sud-Sud.