Le Convenzioni di Ginevra mi accompagnano nel lavoro di tutti i giorni. Non solo perché hanno marcato storicamente la nascita del multilateralismo moderno, ma anche perché sono espressione del volere intrinseco di tutelare l’umanità sempre e ovunque. Rappresentano un impegno e uno stimolo in quasi tutti gli ambiti del mio lavoro: diritto internazionale umanitario e diritti umani, questioni in materia di rifugiati e salute globale, sfide poste dalle tecnologie più avanzate e molti altri ancora.
Le Convenzioni di Ginevra del 1949 sono state adottate dopo gli orrori di due guerre mondiali. Sono gli unici trattati internazionali che tutti gli Stati si sono impegnati a rispettare. La loro efficacia è visibile ogni giorno in innumerevoli luoghi del mondo, per esempio quando a un’ambulanza viene concesso di accedere a una zona contesa o quando un prigioniero di guerra riceve la visita di un delegato del CICR.
D’altro canto è però vero che il 75° anniversario delle Convenzioni di Ginevra cade in un momento in cui i conflitti armati sono in aumento a livello globale e le notizie di ennesime atrocità commesse in situazioni di guerra si susseguono di continuo. L’anniversario è quindi un’occasione ideale per ricordare l’importanza fondamentale delle Convenzioni.
Un’altra occasione sarà la 34a Conferenza internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa in programma a Ginevra dal 28 al 31 ottobre 2024, alla quale parteciperanno le parti contraenti delle Convenzioni di Ginevra (Stati) e i membri del Movimento della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (le Società nazionali della Croce Rossa, la relativa Federazione internazionale FICR e il Comitato internazionale della Croce Rossa CICR). Alla luce degli sconvolgimenti e delle incertezze globali, essi sono chiamati a riaffermare il loro impegno a favore del quadro normativo esistente. Intendono inoltre trovare risposte ai nuovi sviluppi sociali e tecnologici legati per esempio all’utilizzo delle tecnologie digitali nei conflitti armati o agli sforzi di adattare maggiormente l’aiuto umanitario alle esigenze locali. L’obiettivo è anche riconoscere più tempestivamente le catastrofi umanitarie che si profilano e adottare adeguate misure per mitigarne gli effetti.
La Svizzera sostiene la Conferenza anche con l’impegno del sottoscritto in una funzione consultiva come segretario generale (designato). Per me è un cerchio che si chiude. Ho infatti iniziato la mia carriera diplomatica come membro del servizio del DFAE responsabile dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario (Convenzioni di Ginevra). Già in precedenza, durante i miei incarichi sul campo, avevo avuto modo di scoprire e apprezzare l’operato del Movimento della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. Per esempio in Namibia, in contatto con i delegati del CICR che fornivano protezione umanitaria su entrambi i lati del confine con l’Angola, o nella penisola coreana, dove gli uffici delle rispettive Società nazionali della Croce Rossa a Panmunjom, villaggio sul confine tra Corea del Nord e Corea del Sud, mantengono aperto uno dei pochi canali di comunicazione tra i due Stati.
La particolare vicinanza del nostro Paese al Movimento della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa mi ha accompagnato in tutto il mondo anche in seguito – come diplomatico svizzero – ma mai così come adesso, nella funzione che ricopro a Ginevra. Mi rendo conto infatti ogni giorno di quanto la reputazione del Movimento – e soprattutto del CICR – si rifletta sulla Svizzera, ma anche di quanto elevate siano le aspettative che gli altri Paesi hanno nei confronti della Svizzera in questo ambito, e di quanto osservino da vicino il nostro comportamento come parte contraente, come Stato ospite e come Paese donatore. Il 75° anniversario e la 34a Conferenza internazionale sono quindi, anche per noi, un’ottima occasione per onorare questa speciale responsabilità.