Obiettivi e istituzioni dell’OSCE

In qualità di forum di dialogo, l’OSCE si occupa di questioni legate alla sicurezza regionale comune.

L’OSCE è l’unica organizzazione regionale per la sicurezza a riunire Paesi dell’Est e dell’Ovest: al suo interno, Russia e Stati Uniti hanno lo stesso peso. Si profila dunque come forum naturale per il dialogo e il rafforzamento della fiducia.

L’OSCE è nata nel 1975 come Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa (CSCE). Nel 1992 è stata riconosciuta quale accordo regionale ai sensi del capitolo VIII dello Statuto delle Nazioni Unite, e nel 1994 è stata ribattezzata Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE). Tutti gli Stati partecipanti hanno pari diritti e le decisioni vengono prese all’unanimità.

In quanto forum di dialogo e piattaforma d’azione, l’OSCE ha per obiettivi la promozione della democrazia, dei diritti umani e dello Stato di diritto, il superamento delle differenze tra gli Stati e, grazie a una stretta collaborazione, la promozione della fiducia reciproca. Le sue attività si concentrano sulla diplomazia preventiva, la prevenzione dei conflitti, la gestione delle crisi, la ricostituzione e il rafforzamento delle strutture sociali democratiche in seguito a conflitti.

Dimensioni della sicurezza

L’OSCE non definisce il concetto di «sicurezza» esclusivamente in termini di sicurezza militare, bensì include le tre dimensioni seguenti:

  • dimensione politico-militare;
  • dimensione economica e ambientale;
  • dimensione umana.

Nella dimensione politico-militare, l’OSCE si impegna per incrementare la sicurezza militare attraverso una maggiore apertura, trasparenza e collaborazione. Per quanto concerne la dimensione economica e ambientale, i capisaldi fondamentali ai fini della stabilità e della sicurezza sono la prosperità economica, il buongoverno e le questioni ambientali. Infine, le priorità della dimensione umana sono i diritti umani e l’impegno a favore della creazione e della promozione di strutture democratiche.

Missioni sul campo e progetti concreti

L’OSCE gestisce un totale di 13 missioni sul campo, la maggior parte delle quali nell’Europa sudorientale, nell’Europa dell’Est, nel Caucaso meridionale e nell’Asia centrale. Una missione sul terreno è organizzata su invito dello Stato partecipante in cui questa interviene e deve essere approvata con il consenso unanime di tutti gli Stati partecipanti.

I rispettivi mandati delle missioni sul campo sono adattati alle esigenze dei Paesi ospiti. Tra i compiti delle missioni sul terreno rientrano l’allerta precoce, la prevenzione dei conflitti e il ripristino della fiducia dopo un conflitto.

Tramite progetti concreti, le missioni sul terreno sostengono i governi e le autorità nei processi di trasformazione, per esempio nel quadro di riforme legislative e della creazione di strutture democratiche e costituzionali, oppure durante lo svolgimento di elezioni.

L’OSCE contribuisce anche a creare reti e si impegna nella formazione di personale specializzato. Sostiene per esempio l’Accademia statale di gestione delle frontiere di Dušanbe, che funge da interlocutore centrale per la trasmissione delle conoscenze in questo settore.

Altro esempio nel settore della formazione è l’Accademia OSCE di Biškek, che offre borse di studio ai migliori studenti e studentesse dell’Asia centrale e dell’Afghanistan, con master e cicli di studi specializzati che preparano a una carriera nel servizio pubblico.

Oltre alle 13 missioni sul terreno, il 1° novembre 2022 è stato lanciato il «Support Programme for Ukraine» (SPU), finanziato come progetto extra-bilancio dai contributi volontari degli Stati partecipanti all’OSCE. Il nuovo programma prevede l’attuazione di progetti volti a sostenere la popolazione civile colpita dalla guerra e a rafforzare le istituzioni ucraine.

Ultima modifica 28.11.2023

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