Principio
Ogni Paese emana le proprie leggi in modo autonomo, anche quelle riguardanti le prescrizioni in materia di entrata e di soggiorno. Le ambasciate e i consolati dei Paesi di destinazione informano in merito alle disposizioni legali vigenti nel proprio Stato e rilasciano i visti.
L’ambasciata o il consolato del Paese di transito e di destinazione risponderà tra l’altro alle seguenti domande:
- È necessario avere un passaporto o una carta d’identità? Per quanto tempo devono ancora essere validi i documenti? Molti Paesi esigono che il passaporto sia valido sei mesi oltre la data d’uscita. Assicurarsi che il passaporto disponga di sufficienti pagine libere per visti e timbri di entrata e di uscita.
Attenzione: se un passaporto o una carta d'identità sono stati denunciati come rubati o smarriti, non possono in nessun caso essere utilizzati di nuovo qualora vengano ritrovati.
- Per quanto tempo posso restare nel Paese?
- È necessario un visto o serve un’autorizzazione d’entrata elettronica? Quali documenti vanno presentati per ottenerlo? Quanto dura la procedura di rilascio del visto? Attenzione: in alcuni Paesi per i passaporti provvisori d’emergenza e quelli ordinari sono in vigore regole differenti. Controllare se il visto corrisponde alla durata di soggiorno richiesta.
- Posso richiedere il visto in un’altra ambasciata del Paese di destinazione se sto effettuando un lungo viaggio attraverso vari Paesi? (In linea di principio il visto deve essere richiesto nel Paese di residenza.)
- Quali prescrizioni d’immigrazione devo soddisfare se voglio lavorare o studiare in questo Paese? Nella maggioranza dei Paesi, per le persone che intendono studiare, svolgere un’attività retribuita o non retribuita (anche presso organizzazioni caritatevoli), un praticantato o un soggiorno alla pari vigono condizioni d’entrata diverse da quelle per i turisti e le turiste.
- Qualora figli minorenni viaggiano soli, accompagnati da un genitore oppure da un’altra persona: È necessario un consenso scritto dei genitori o del genitore che non lo accompagna? In che forma deve essere redatto?
- Quali valichi di frontiera si possono utilizzare?
- Ai valichi di frontiera, è necessario presentare i timbri di entrata e uscita dal paese sul passaporto? In molti paesi, i timbri di entrata e di uscita servono per controllare la durata del soggiorno. Nel caso mancasse un timbro, si possono avere delle difficoltà alla partenza oppure al successivo ritorno nel paese e possono essere inflitte delle multe.
- È possibile visitare tutto il Paese o vi sono restrizioni per determinate regioni?
- La vaccinazione contro la febbre gialla è obbligatoria per l’entrata? La vaccinazione è prescritta in molti Paesi dopo un soggiorno in una regione in cui è diffusa la febbre gialla o per l’entrata in un Paese con regioni in cui è diffusa la febbre gialla. Deve essere registrata in un certificato internazionale di vaccinazione.
- Quali prescrizioni doganali devono essere osservate all’entrata e all’uscita dal Paese, ad esempio per medicinali, apparecchi elettronici, derrate alimentari, articoli per fumatori (comprese le sigarette elettroniche) e altri prodotti del tabacco, alcol, oggetti d’antiquariato, beni culturali ecc.?
- Quali disposizioni vigono per l’importazione, l’esportazione e l’utilizzo di armi, munizioni, spray di difesa ecc.? Le armi possono essere importate, esportate e utilizzate soltanto con un apposito permesso. Anche i bossoli vuoti possono condurre all’arresto. Gli spray di difesa sono vietati in molti Paesi o ammessi solo a determinate condizioni.
- È possibile portare con sé il proprio animale domestico?
- Quali documenti e assicurazioni sono necessari se si vuole viaggiare con il proprio veicolo o noleggiare un veicolo nel Paese di destinazione? Ho bisogno di una licenza di condurre internazionale?
Contattare dunque direttamente la più vicina ambasciata o il più vicino consolato del Paese di destinazione.
Ambasciate e consolati esteri
Segreteria di Stato della migrazione – entrare nello spazio Schengen
Passaporto svizzero e la carta d’identità svizzera
Controlli alla frontiera
In generale i controlli sono diventati più severi. Le formalità per l’entrata sono stabilite da ciascun Paese e possono essere influenzate, fra l’altro, dai seguenti fattori: minacce terroristiche, conflitti interni, divergenze fra Stati.
È possibile che siano rilevate le impronte digitali e che siano poste domande approfondite, ad esempio in merito allo scopo del viaggio, alle relazioni personali, a una precedente o a un’ulteriore nazionalità, a viaggi precedenti e ai relativi timbri sul passaporto ecc. L’interrogatorio può variare a seconda del Paese e delle caratteristiche personali. È opportuno rispondere in modo franco e pacato. Non tentare di distendere la situazione facendo battute di spirito, che possono facilmente dar adito a fraintendimenti. Può essere d’aiuto esibire i piani del viaggio, mostrando ad esempio le prenotazioni degli alberghi o il programma del proprio operatore turistico.
Considerare l’eventualità che le formalità possano protrarsi a lungo, soprattutto se si viaggia col proprio mezzo di trasporto.
In determinate circostanze le autorità d’immigrazione hanno il diritto di respingere le persone che viaggiano alla frontiera, anche se è stato rilasciato un visto o addirittura se il visto non è necessario. La legislazione locale stabilisce in quali casi e sotto che forma può avvenire il rinvio. Le ambasciate e i consolati non hanno alcuna possibilità d’intervenire.
Chi durante un precedente soggiorno nel Paese di destinazione ha trasgredito la legge senza che la questione sia stata risolta, può rischiare l’arresto nel momento in cui vi fa ritorno. Lo stesso dicasi per chi è sospettato di aver commesso un reato in quel Paese o di fare o aver fatto parte di un’organizzazione vietata. Per chiarire i dubbi in proposito consultare un’avvocata o un avvocato locale.