Piano d’azione per la lotta contro le mine 2023–2026

Il 4 aprile 2023, in occasione della Giornata internazionale contro le mine, il DFAE e il DDPS lanciano il loro nuovo piano d’azione congiunto. La Svizzera prosegue così il suo impegno pluriennale nell’ambito dello sminamento umanitario. Oltre all’attuazione delle convenzioni pertinenti e al sostegno alla bonifica delle aree contaminate, il piano d’azione si concentra anche sulla promozione di approcci innovativi. Nei prossimi anni, inoltre, la Svizzera fornirà un sostegno mirato all’Ucraina.

Un cartello rosso con un teschio, posto su un sentiero, avverte del pericolo di un campo minato.

Segnale di pericolo in un campo minato vicino a Hostomel, nell’oblast’ di Kiev, Ucraina. © Sean Sutton/MAG

Lo sminamento umanitario può vantare grandi successi. Negli ultimi 25 anni sono state adottate importanti convenzioni internazionali, come quella di Ottawa sulle mine e quella di Oslo sulle munizioni a grappolo. La loro attuazione sta avendo un impatto concreto: ad oggi, infatti, più di 30 Paesi sono stati completamente bonificati dalle mine, mentre in 10 Paesi sono stati rimossi tutti i residui di munizioni a grappolo.

Da oltre 30 anni la Svizzera è impegnata nell’ambito dello sminamento umanitario: sostiene progetti nei Paesi colpiti e invia personale specializzato dell’Esercito, ma è attiva anche a livello diplomatico, giuridico e pratico per garantire l’attuazione universale delle convenzioni pertinenti. Inoltre, con l’istituzione del Centro internazionale per lo sminamento umanitario di Ginevra (GICHD) la Svizzera ha creato un centro di competenza in materia, a vantaggio dell’intero settore.

Mappa del mondo che mostra i Paesi in cui la Svizzera è attiva nello sminamento umanitario.
L’impegno della Svizzera nella lotta contro le mine nel 2022. © Natural Earth Data, DFAE, DDPS, ONU.

Obiettivi dello sminamento umanitario

I cinque pilastri dello sminamento umanitario: 1. Bonifica 2. Sensibilizzazione ai rischi 3. Assistenza alle vittime 4. Advocacy e 5. Distruzione delle scorte
I cinque pilastri dello sminamento umanitario: 1. Bonifica 2. Sensibilizzazione ai rischi 3. Assistenza alle vittime 4. Advocacy e 5. Distruzione delle scorte. © DFAE, DDPS

Lo sminamento umanitario contribuisce a mitigare gli effetti sociali, economici e ambientali delle mine e di altri ordigni esplosivi. Da un lato, l’obiettivo è prevenire in modo diretto incidenti e nuove sofferenze. Mine e altri residuati bellici, come gli ordigni inesplosi, continuano infatti a uccidere e ferire migliaia di persone ogni anno.

Dall’altro lato, lo sminamento umanitario vuole rendere nuovamente possibile uno sviluppo sostenibile per le comunità colpite. Per questo motivo, oltre alle operazioni di bonifica vere e proprie, lo sminamento prevede anche attività di sensibilizzazione ai rischi collegati alle mine e agli altri residuati bellici, l’assistenza alle vittime, azioni di advocacy per la messa al bando delle mine antiuomo e delle munizioni a grappolo, nonché la distruzione delle scorte.

Tuttavia, restano grandi sfide da affrontare. Molti Paesi risentono ancora del retaggio di conflitti precedenti. Inoltre, l’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina sta mostrando che i nuovi conflitti armati provocano nuove contaminazioni da mine. Il numero delle vittime, che in passato era diminuito, ha fatto registrare negli ultimi anni un nuovo e significativo aumento.

È soprattutto la popolazione civile a subire le conseguenze della contaminazione da mine e altri ordigni esplosivi: le persone sfollate non possono più tornare nel loro Paese, mentre la coltivazione dei terreni agricoli e la ricostruzione delle infrastrutture distrutte rimangono bloccate. Il ritorno alla normalità è impossibile.

Carta del mondo che mostra i Paesi contaminati da mine antiuomo e grafico sullo stato della relativa Convenzione per regione del mondo.
Contaminazione da mine antiuomo e stato della Convenzione sul divieto delle mine antiuomo per regione del mondo. © ICBL-CMC, Landmine Monitor 2022, ISU APMBC.

Obiettivo generale del piano d’azione

L’obiettivo a lungo termine della Svizzera è un mondo in cui le persone possano vivere senza il rischio di mine e altri residuati bellici, e in cui sia così possibile uno sviluppo economico e sociale sostenibile. 

Per concretizzare la visione tracciata nel piano d’azione, tra il 2023 e il 2026 il DFAE e il DDPS svolgeranno attività in tre campi d’azione.

Campo d’azione 1: Promozione del quadro normativo

La Svizzera mira a garantire che gli Stati rispettino e attuino i loro obblighi di diritto internazionale derivanti dagli accordi pertinenti e dal diritto internazionale umanitario. Si adopera inoltre affinché tali impegni vengano onorati dal maggior numero possibile di attori. Ciò include esplicitamente anche i gruppi armati non statali. Il ruolo centrale della Ginevra internazionale nell’ambito del disarmo umanitario dovrà essere ulteriormente rafforzato. 

Campo d’azione 2: Sminamento umanitario sul campo

Una donna spiega a un gruppo di bambini i pericoli di un ordigno esplosivo che si trova a terra al centro dell’aula.
Sensibilizzazione ai rischi in una scuola di Mavini, nel distretto di Beni, Repubblica Democratica del Congo, da parte di UNMAS. © MONUSCO, Michael Ali

La Svizzera si impegna negli Stati e nei territori colpiti concentrando le sue priorità sulla rimozione di mine e ordigni esplosivi, sulla sensibilizzazione ai rischi collegati alle mine e ad altri residuati bellici e sull’assistenza alle vittime. Attraverso progetti specifici e l’invio di esperti, aumenta la sicurezza delle persone coinvolte e favorisce lo sviluppo sostenibile. In linea con il principio «aiutare gli altri ad aiutare se stessi», sostiene in particolare lo sviluppo di capacità nazionali sostenibili.

Campo d’azione 3: Innovazione

Un uomo con attrezzatura di protezione disinnesca un ordigno esplosivo.
Un esperto nello smaltimento di ordigni esplosivi si prepara a disinnescare un ordigno improvvisato: sequenza d’istruzione di UNMAS Somalia, a Mogadiscio © UNMAS Somalia

La Svizzera sfrutta le opportunità offerte dalle soluzioni innovative per promuovere l’applicazione uniforme degli standard internazionali in materia di sminamento e il loro ulteriore sviluppo per far fronte a particolari sfide, come la presenza di mine nelle aree urbane o di ordigni esplosivi improvvisati (IED, Improvised Explosive Devices). Inoltre, si batte per un uso adeguato di nuove tecnologie che possano rendere lo sminamento umanitario più efficace ed efficiente.

Sminamento umanitario in Ucraina

L’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina sta causando molte vittime e sta disseminando anche una grande quantità di mine e altri residuati bellici, per esempio a seguito dei continui attacchi aerei e dell’artiglieria. Inoltre, secondo quanto riportato, in Ucraina sono state utilizzate mine antiuomo, mine antiveicolo, trappole esplosive e munizioni a grappolo che mettono a rischio la vita di milioni di persone.

Anche stanziando ingenti risorse, la bonifica richiederà molti anni e sarà complessa, non da ultimo a causa della diversità delle munizioni utilizzate e degli alti livelli di contaminazione nelle aree urbane. Ad ogni modo, lo sminamento umanitario in Ucraina è una premessa essenziale per il ritorno delle popolazioni sfollate, la ricostruzione delle infrastrutture distrutte, la ripresa sociale ed economica, compresa l’agricoltura, e lo sviluppo sostenibile.

La Divisione Pace e diritti umani (DPDU) del DFAE ha offerto sostegno all’Ucraina già nel 2022, ad esempio attraverso un progetto della Fondazione svizzera per lo sminamento (FSD) sulla sensibilizzazione ai rischi. Ha inoltre favorito il coordinamento nel settore dello sminamento umanitario, in particolare tramite un incontro internazionale di tutti i principali attori, organizzato a Ginevra dal GICHD. 

Foto di gruppo
Il workshop «Ukraine Mine Action Coordination» di Ginevra, novembre 2022. © GICHD

Nei prossimi anni lo sminamento umanitario in Ucraina sarà ampliato mediante diverse linee d’azione, ricorrendo alle competenze svizzere in questo ambito per creare un valore aggiunto concreto che possa soddisfare i bisogni del Paese.

Il piano d’azione verrà attuato sotto forma di cooperazione interdipartimentale tra il DFAE e il DDPS, secondo un approccio «whole-of-government». Per il DFAE l’attuazione del piano d’azione sarà coordinata dalla DPDU. 

Più coerenza nella politica estera

Sulla base di un’analisi attuale del contesto internazionale e degli sviluppi e tendenze che saranno rilevanti in futuro, il Consiglio federale ha definito un indirizzo generale nella sua Strategia di politica estera 2020–2023, pubblicata a fine gennaio 2020.

Nel quadro di un modello graduale, le priorità della Svizzera sono determinate all’interno di strategie geografiche e tematiche. Le strategie tematiche definiscono le priorità dei rispettivi ambiti tematici, mentre le strategie geografiche concretizzano la politica estera della Svizzera nelle varie regioni del mondo. Grazie a questo approccio, il Consiglio federale garantisce una maggiore coerenza della politica estera della Svizzera.

Il Piano d’azione per lo sminamento umanitario 2023–2026 costituisce il seguito della Strategia di controllo degli armamenti e di disarmo 2022–2025.

Ulteriori informazioni sullo schema a cascata della strategia di politica estera della Svizzera

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